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Uber insegue Lyft e accelera sullo sbarco in Borsa, ora a inizio 2019

Uber accelera il suo sbarco in Borsa, con una Ipo che potrebbe segnare un record assoluto, togliendo il primato ad Alibaba. La societa' ha presentato in modo confidenziale la documentazione questa settimana alla Sec, la Consob americana, come rivela il Wall Street Journal. L'offerta includerebbe le societa' Palantir Technologies, Slack Technologies ed Airbnb. Una mossa che segue a ruota quella della rivale piu' piccola Lyft, che mira a debuttare nel listino tra marzo e aprile (le due societa' controllano rispettivamente il 69% e il 28% del mercato americano).

Uber ha indicato che potrebbe lanciare la sua 'initial public offering' nel primo trimestre, mentre le previsioni erano per la seconda meta' del 2019. Le due Ipo avverrebbero quindi piu' o meno nello stesso periodo, contendendosi gli investitori e fungendo da 'termometro' per tutte quelle startup che rimandano da tempo la loro quotazione. Uber ha battezzato la sua operazione "Project Liberty", possibile riferimento alle migliaia di dipendenti e investitori che hanno atteso anni per vendere le loro quote nella compagnia per trarne un profitto.

La più recente valutazione privata di Uber, in occasione della vendita di quote per 500 milioni di dollari a Toyota, e' stata di 76 miliardi di dollari. Tuttavia gli advisor bancari di Goldman Sachs e Morgan Stanley suggeriscono una valutazione pubblica di 120 miliardi di dollari, quasi il doppio dell'ultima raccolta fondi della scorsa estate e più di Fca, General Motors e Ford insieme. Con tale valutazione a Uber basterebbe offrire solo il 21% delle sue azioni per diventare l'ipo maggiore di tutti i tempi. Le stime di Goldman e Morgan Stanley sono legate in parte al potenziale di Uber al di là delle attività di auto con conducente, che continuano ad essere in perdita.

Gli advisor bancari tengono in considerazione le quote della società nella cinese Didi Chuxing e nell'indiana GrabTaxi, nonche' il crescente successo di progetti come UberEats, il servizio di consegna a domicilio di cibo valutato circa 20 miliardi di dollari, e Trucking business Freight, per incrociare domanda e offerta nel trasporto merci. Non è comunque scontato che Uber centri una valutazione di 120 miliardi di dollari. Le variabili sono molte, fra le quali le dispute fra i sostenitori finanziari di Uber, l'aumento delle perdite, i ricavi in frenata e gli imprevisti legati al progetto dell'auto senza conducente. Ma il nuovo amministratore delegato Dara Khosrowshahi e' intenzionato a riconquistare gli investitori, gli autisti e i clienti, dopo aver iniziato a traghettare Uber fuori dai recenti scandali: dalle accuse di molestie sessuali sul luogo di lavoro a quelle di furto di segreti commerciali a danno di Google fino all'addio del co-fondatore Travis Kalanick. L'Ipo dira' se ci e' riuscito.

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