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L’Osservatorio astronomico di Roma compie 80 anni

L’Osservatorio Astronomico di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) festeggia i suoi 80 anni con l’assunzione di 10 ricercatori. Lo ha detto all’ANSA il direttore Angelo Antonelli, alla guida dell’istituto da febbraio 2018, a margine della cerimonia che si è svolta stamane nella sede di Monte Porzio Catone, Roma. “Il loro primo giorno di lavoro da neoassunti, dopo anni di precariato, coincide con i nostri 80 anni, un segnale di buon augurio che spero non resti isolato”, ha spiegato Antonelli.

L’istituto guarda già ai suoi prossimi 80 anni. “Partecipiamo alla costruzione dei grandi telescopi del futuro”, ha spiegato Antonelli. “Mi riferisco al Cherenkov Telescope Array Observatory (Ctao) per lo studio del cosmo ai raggi gamma di altissima energia, la cui prima antenna è stata inaugurata alle Canarie a ottobre, e all’Extremely Large Telescope (Elt), dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), che una volta pronto, intorno al 2024, sarà il più grande occhio del mondo rivolto al cielo”, ha chiarito. “Siamo inoltre impegnati in missioni per lo studio dell’Universo ai raggi X, come il telescopio dell’Esa Athena (Advanced Telescope for High ENergy Astrophysics), che dovrebbe partire nel 2028, e la missione Nasa Ixpe (Imaging X-ray Polarimetry Explorer), pronta nel 2021”, ha aggiunto Antonelli.

Nato nel 1938 e specializzato nello studio del Sole, oggi l’Osservatorio di Roma abbraccia più settori, dalla planetologia allo studio dell’Universo. Per Antonelli  "grazie alla missione dell’Esa Euclid, il cui lancio è previsto nel 2021, potremo letteralmente gettare luce su uno dei misteri ancora irrisolti dell’Universo: la natura della materia oscura, che costituisce circa un quarto del cosmo”.

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