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Italia e Croazia insieme per pulire l'Adriatico dai rifiuti

(ANSA) - BRUXELLES - Entro la fine dell'anno 70 pescherecci saranno mobilitati in nove porti dell'Adriatico tra Italia e Croazia per ripulire i fondali marini dai rifiuti. Lo ha annunciato all'ANSA Tomaso Fortibuoni, ricercatore dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, illustrando a Bruxelles il progetto Interreg "Marine Litter - Repair", coordinato dall'Università Ca' Foscari di Venezia e con la collaborazione di altri sei partner, ISPRA a Chioggia, le Cooperative M.A.R.E. di Cattolica e Limosa di Venezia, l'Istituto di Oceanografia e Pesca di Spalato, l'Associazione Sunce di Spalato, e l'Istituto RERA per lo sviluppo della contea di Spalato e Dalmazia.

"C'è un vuoto normativo non solo in Italia ma anche negli altri Paesi che si affacciano sull'Adriatico, non si sa come classificare il rifiuto pescato in mare, se si tratti di un rifiuto urbano o speciale", ha spiegato Fortibuoni, "e se i rifiuti marini vengono considerati come 'speciali' il pescatore che li riporta a terra ne risulta il produttore e quindi deve assumersi la responsabilità, anche penale, del corretto smaltimento". Per non incorrere in multe, quindi, spesso i pescatori rigettano in mare quanto si impiglia accidentalmente nelle reti. Il ricercatore ha quindi accolto con favore la proposta di direttiva Ue sugli impianti portuali di raccolta per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti marini, anche se, ha sottolineato, "in molte città non c'è un vero e proprio porto dedicato ai pescherecci". Da qui l'invito a "pensare anche a norme nel caso non ci siano strutture portuali vere e proprie". Nei primi sei mesi di attività del progetto sono state raccolte circa 30 tonnellate di reti dismesse e rifiuti marini.

A Chioggia i rifiuti 'pescati' a giugno e luglio scorsi sono risultati essere per il 67% plastica, 17% tessile e 8% gomma.(ANSA)

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