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Reddito di cittadinanza, Di Maio: "Già pronte sei milioni di tessere"

Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico

Luigi Di Maio va fiero del "suo" reddito di cittadinanza e annuncia, a Piazza Pulita su La7, di aver già "dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche" e precisa che ogni beneficiario ne riceverà una "a casa" insieme ad "una serie di impegni da prendere".

Il vicepremier definisce, poi, il reddito di cittadinanza "il più grande investimento sul capitale umano". Non si sbilancia però più di tanto sui particolari: "Avrete tutti i parametri a breve". Sul rischio di alimentare il lavoro nero, Di Maio è certo: chi riceve il reddito di cittadinanza "non avrà il tempo. Queste persone saranno impegnate per tutta la giornata".

A tenere banco in queste ore è soprattutto la manovra e le reazioni dell'Unione Europea. "Le misure partiranno nei tempi previsti - ha detto il vicepremier arrivando al Wow business summit di Samsung a Milano -, quota 100 partirà nei primi mesi del 2019 insieme al reddito di cittadinanza e significa dare alle imprese la manodopera qualificata che aumenterà gli investimenti".

Ha poi aggiunto che "noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare
soprattutto nel taglio agli sprechi".

"Di tagli ne possiamo fare di più, perché non abbiamo completato in 5 mesi di governo tutte le istruttorie che servivano per tagliarli tutti", spiega di Maio. La manovra "può migliorare per quanto riguarda la dismissione
di immobili inutili: questo è un Paese che ha accumulato un patrimonio pubblico di immobili, asset secondari che si possono vendere. Può migliorare - aggiunge il vicepremier - rafforzando l'impegno sul 2,4 per cento di deficit che abbiamo preso: si parte col 2,4 e si arriva al 2,4. Capisco che la Commissione europea ha paura che questo governo si possa comportare come governi precedenti, cioè con la truffa dei numeri. I governi precedenti dicevano facciamo solo 1,8% di deficit all’inizio dell’anno e poi alla fine arrivava altro deficit, il che significa indebitare ulteriormente il Paese", conclude Di Maio rispondendo ai giornalisti.

E il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in Sardegna per la seconda giornata del suo tour nell’Isola, incalzato dai cronisti sui richiami da parte del Bruxelles per la Manovra italiana, ha posto l'attenzione sullo spread. "Noto con piacere che è calato di decine di punti in queste ore - ha detto -, quindi chi sta leggendo attentamente la Manovra si sta rendendo conto che l’economia italiane è sana".

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