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Pd, Martina si candida: è corsa a tre per la segreteria nazionale

Maurizio Martina durante l'assemblea nazionale del Partito Democratico

Martina in campo per congresso, caccia a iscritti Si definisce la griglia di partenza del congresso del Pd: domani infatti anche Maurizio Martina ufficializzerà la propria candidatura, che nei giorni scorsi era trapelata.

La scelta del luogo dell’annuncio, la sede di un circolo romano, fa capire che il primo terreno di battaglia tra gli ormai sette candidati sarà proprio quello degli iscritti, a cui lo Statuto del Pd assegna il compito di selezionare i tre candidati che accedono alle primarie. Martina ha scelto di dare l’annuncio della candidatura non in una intervista a un quotidiano né con un post su un social, bensì nella sede di un circolo di un quartiere romano (in serata si parlava di San Lorenzo). In questi mesi Martina, anche lontano dai riflettori, ha fatto visita a molti circoli sia a Roma che in Lombardia, sia in altre città, oltre ad aver portato la segreteria in alcuni quartieri periferici di alcune grandi  città.

Il segretario uscente, quindi, oltre al sostegno di alcuni dirigenti nazionali, come Graziano Delrio, Tommaso
Nannicini, Carla Cantone, Debora Serracchiani, Chiara Gribaudo o Andrea De Maria, punta al sostegno della rete di dirigenti locali che hanno hanno apprezzato le sue scelte da segretario, compresa quella rischiosa di convocare la manifestazione contro il governo il 30 settembre scorso in Piazza del Popolo. Ma ai tesserati punta anche Nicola Zingaretti, che proprio a loro vuole ridare un ruolo nel suo Pd. Oggi ha rilanciato una sua proposta: «Il nuovo Pd che vogliamo costruire deve diventare il partito dove i territori sono protagonisti e decidono e dove le persone partecipano davvero anche grazie al web. A partire dalla destinazione di parte del 2 per mille alle Federazioni provinciali».

Per altro ai territori sta puntando anche Matteo Richetti, il primo a partire già lo scorso giugno: la sua candidatura ha raccolto una rete di sostenitori di dirigenti e amministratori locali in diverse regioni (dall’Emilia alla
Campania) ha relativamente più iscritti.

E un’altro dei pretendenti, Cesare Damiano, anche oggi nella sua e-mail ai sostenitori li ha invitati a iscriversi: «Vi ricordiamo che per poter sottoscrivere le candidature a segretario, votare nella prima fase del Congresso e presentare le liste con i delegati all’Assemblea è necessario essere iscritti». Marco Minniti da questo punto di vista, potendo contare sull'appoggio di 550 sindaci di centri presenti in tutte le province italiane, si sente da questo punto di vista sicuro di poter affrontare la fase congressuale tra i soli iscritti con le carte in regola.

Moltissimi di questi sindaci sono renziani, mentre alcune tensioni ci sono tuttora con i dirigenti nazionali vicini a Renzi sulla questione dell’appoggio alla sua candidatura di uno o di più liste per l’Assemblea nazionale.  Fuori dal coro l’outsider Dario Corallo, che ha accusato di "essere arroccato dietro posizioni di destra», visto che ha sposato la linea anti-deficit della Commissione Ue

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