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Diabete, ecografia della spalla per capire chi è a rischio

Un'ecografia della spalla potrebbe predire in modo molto accurato, semplice, economico e non invasivo chi è a rischio diabete.
    Infatti uno studio reso noto in occasione del meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA) a Chicago mostra che il deltoide, il muscolo principale della spalla, appare più "brillante" all'ecografia per chi ha il diabete o ha il prediabete, ovvero è ad alto rischio di sviluppare la malattia.

Lo studio è stato condotto da Steven Soliman, del Henry Ford Hospital di Detroit e potrebbe avere ricadute importanti su una vasta popolazione di individui a rischio di diabete ma del tutto inconsapevoli di ciò. "Noi siamo alla ricerca di esami semplici che colgano aspetti che possono aiutarci ad evidenziare la popolazione a rischio di diabete - spiega Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid) e ordinario di Medicina Interna all'Università di Catania - quindi è molto promettente la possibilità di avvalersi di una metodica non invasiva e già facilmente disponibile come un'ecografia".
    Nello studio sono stati coinvolti 49 individui sani, 137 pazienti con diabete di tipo 2, 13 individui con pre-diabete - condizione caratterizzata da glicemia alta ma senza necessità di assumere farmaci e che può essere ampiamente tenuta sotto controllo con cambiamenti degli stili di vita. Due radiologi che non sapevano se il paziente avesse o meno il diabete hanno eseguito l'ecografia della spalla e classificato ciascun volontario come diabetico, o sospetto diabetico o non diabetico.

Si è visto che in quasi il 90% del campione di pazienti diabetici l'immagine ecografica rivelava correttamente la presenza di malattia e nel 100% dei casi il pre-diabete.
    Il fatto che il muscolo della spalla appaia più "brillante" all'ecografia potrebbe essere legato a una minore concentrazione muscolare di 'glicogeno', deposito di zucchero pronto all'uso che rappresenta la riserva energetica del muscolo. Il glicogeno è ridotto nel fegato e nei muscoli dei diabetici (fino al 65% in meno), perché l'insulina è meno efficiente nell'immagazzinare lo zucchero negli organi e quindi a determinare la formazione del glicogeno.
    "Quindi uno dei modi per vedere se un individuo sta progredendo verso il diabete, senza usare metodiche costose ed invasive, conclude Purrello, potrebbe essere proprio una semplice ecografia".
   

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