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Benvenuti, al lavoro all'Asi per garantire la continuità

Garantire la continuità del lavoro finora svolto all'Agenzia Spaziale Italiana (Asi): è l'obiettivo che il neo commissario straordinario dell'agenzia, Piero Benvenuti, ha detto di voler perseguire. "Mi propongo di garantire la continuità", ha detto nella sua prima uscita pubblica, in occasione delle celebrazioni per i 20 anni della Stazione Spaziale Internazionale e della presentazione dei sette strumenti italiani della missione Beyond.

Benvenuti prevede di incontrare "a breve, forse in settimana", il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca e il Comitato interministeriale per le politiche dell'aerospazio attivo preso la Presidenza del Consiglio. "Sono consapevole di trovarmi in un periodo di adattamento a una nuova situazione, con il Comitato interministeriale in fase di rodaggio, ed è importante che l'Asi mantenga a sua identità" e "non intendo apportare modifiche alla struttura dell'agenzia: non sarebbe corretto nei confronti del futuro presidente". Ha aggiunto quindi che "nell'interesse di tutti dovremo mostrare a Paese e al governo che l'Asi è solida e non ha debolezze".

Sull'incontro con il ministro, Benvenuti intende portare l'attenzione sull'appuntamento cruciale della prossima conferenza ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), in programma a novembre 2019. Il neo commissario chiede due settimane di "adattamento", ma fin da ora alcune priorità sono chiare a livello europeo: il numero di posizioni italiane a capo dei direttorati dell'Esa, il ritorno del contributo italiano all'Esa in termini di commesse per l'industria, il ruolo dei nuovi lanciatori Vega C e Ariane 6, basati su tanta tecnologia italiana.

Dopo le dimissioni dall'incarico di segretario generale dell'Unione Astronomica Internazionale, a fine agosto, Benvenuti era "pronto a una vita tranquilla, dedicata alla cura dell'orto", ma ha accettato l'incarico di commissario dell'Asi sapendo che avrebbe "trovato uno staff molto preparato, a partire dal direttore generale". Rispondendo ai giornalisti che gli domandavano se prevede un suo futuro all'Asi al termine dei sei mesi del commissariamento ha risposto: "sono della classe '46 e tutto dipende da come sarà formulato il bando. Vedremo".

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