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Pd, Renzi: "La tv pubblica copre le oscenità del governo"

«Ogni giorno che passa la gente apre gli occhi e vede le promesse del governo restare promesse. Si delineano i contorni del Grande Inganno: c'è la realtà e c'è una spregiudicata operazione di fake news, un accavallarsi di menzogne. E la cosa più triste è che Salvini e Di Maio fanno cose indecenti nell’assoluto silenzio dei media». Lo dice intervistato da Avvenire, l’ex premier Matteo Renzi.

«Siamo a un livello mai visto - osserva l’ex premier -: mai come in questa fase c'è stato un controllo così netto della politica sull'informazione. Oggi, con una votazione per noi illegittima, c'è un presidente della Rai che è uno dei principali esperti italiani di fake news. Oggi il giornalista che seguiva Grillo diventa direttore del Tg1. Oggi c'è un ex Grande Fratello portavoce del presidente del Consiglio che ha in mano l’informazione e la comanda militarmente».

Sulla vicenda del video in cui Casalino attacca i down aggiunge: «È intoccabile perché è il perno degli ingranaggi del Movimento 5 Stelle», «è più facile che Casalino possa licenziare Conte, che Conte Casalino. Avete visto l’imbarazzato silenzio della Lega? Hanno paura del «Codice Rocco», dello strapotere di Casalino che impone le sue scelte e può cancellare dalla tv chi dice no, chi non si mette in riga. Che fine ha fatto Lorenzo Fontana? Perché tace? Perché Grillo prende in giro le persone autistiche e lui, l'uomo dei valori cristiani, sta zitto? Perché questa tv pubblica prende ordini da questo personaggio?».

«E poi - aggiunge - vorrei sapere che fine hanno fatto i 49 milioni della Lega. Vorrei capire se quei soldi sono serviti per costruire la più grande macchina di mistificazione del consenso di Salvini». «Il premier Conte e il ministro dell’Economia Tria - attacca Renzi - hanno perso la faccia, la credibilità, l'autorevolezza: provo imbarazzo per loro a vederli così ostaggi dei due vicepremier. È un governo che trascina l’Italia nelle sabbie mobili. Litigano tutti i giorni. Su ogni tema. Prescrizione, cittadinanza, pensioni. C'è sempre un argomento di scontro. Una rappresaglia costante».

«Io non mi faccio illusioni - dice comunque: troveranno un altro modo per andare avanti. La legislatura sarà lunga e questo parlamento eleggerà il prossimo capo dello Stato». E aggiunge: «Punto sulla società civile, i partiti non vanno più».

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