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L'allarme della Cgil: "In Sicilia pesante calo di iscritti a scuole e atenei"

«Il pesante calo degli studenti nella scuola e nelle università siciliane è un dato allarmante, che deve interrogare gli addetti ai lavori ma soprattutto la politica. La Sicilia, infatti, ogni anno si impoverisce delle sue forze migliori, del proprio futuro».  Lo dice Graziamaria Pistorino, segretaria della Flc Cgil Sicilia, al Congresso regionale a Terrasini, richiamando i dati dello studio «Scuola e università: la grande emigrazione degli studenti siciliani».

«Migliaia di giovanissimi - aggiunge - ancora in età scolare lasciano l’Isola con le famiglie costrette ad emigrare a causa della mancanza di lavoro. Negli ultimi 15 anni il numero degli iscritti alla scuola pubblica di ogni ordine e grado è passato da 769.111 a 642.486. Una caduta che trova spiegazione nella flessione della natalità e nel fenomeno dell’emigrazione interna ed esterna».

«I siciliani che hanno trasferito la residenza all’estero dal 2013 al 2016 sono stati quasi 38 mila. A lasciare la Sicilia - sottolinea Pistorino - sono per lo più
giovani tra i 25 e i 35 anni. I titoli di studio più alti rappresentano un fattore di espulsione: la Sicilia non offre le opportunità in grado di rispondere alle loro aspettative. È evidente che nell’isola c'è una emigrazione di cervelli».

«Ancora più emblematica - conclude Pistorino - è la situazione dei giovani universitari siciliani: rispetto all’anno accademico 2016/17 si evidenzia un calo di oltre 8.000 iscritti. Ma quello che balza più agli occhi è il numero di ragazzi che preferiscono frequentare l’università fuori dalla regione. Su un totale di 155.271 studenti 14.248 studiano negli atenei del NordOvest, 8.945 in quelli del NordEst, 19.210 in quelli del Centro e 7.010 negli altri atenei del Mezzogiorno».

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