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Manovra, la lettera di Tria a Bruxelles: "Scelte difficili ma necessarie"

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha inviato la lettera di risposta alla Commissione europea, dopo la missiva ricevuta il 18 ottobre direttamente dal Commissario Pierre Moscovici. La Commissione l’ha appena ricevuta, come previsto entro mezzogiorno.

La manovra «non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea» scrive  Tria nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. «Riteniamo infatti che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’intera economia europea», si legge nella missiva.

«Qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato, il Governo si impegna a intervenire adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rigorosamente rispettati», ha aggiunto.

Il Governo italiano, per quanto riguarda il deficit strutturale «è cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di Stabilita e Crescita. È stata una decisione difficile ma necessaria alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre-crisi e delle drammatiche condizioni in cui si trovano gli strati più svantaggiati della società italiana».

«Pur riconoscendo la differenza delle rispettive valutazioni, il Governo italiano continuerà nel dialogo costruttivo e leale così come disciplinato dalle regole istituzionali che governano l’Area Euro. Il posto dell’Italia è in Europa e nell’area Euro - prosegue il ministro - Ad oggi il dibattito pubblico sulla legge di bilancio si è limitato alla consistenza dei numeri e degli indicatori e non ha ancora fatto emergere le riforme strutturali che formeranno parte integrante» della manovra e dei collegati «che avranno un impatto significativo sulla percezione e sui comportamenti dei cittadini, delle imprese e degli investitori».

«Il governo - ha aggiunto - è fiducioso di poter far ripartire gli investimenti e la crescita del Pil e che il recente rialzo dei rendimenti sui titoli pubblici verrà riassorbito quando gli investitori conosceranno tutti i dettagli delle misure previste dalla legge di bilancio».

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