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Un filtro colorato aiuta bimbi con dislessia a leggere

La lettura è una delle attività più difficili per i bambini con dislessia, ma può essere migliorata con l'uso di filtri verdi. Lo rileva uno studio di un team di ricercatori brasiliani e francesi, pubblicato su Research in Developmental Disabilities. I filtri colorati per il trattamento delle disturbi dell'apprendimento sono stati brevettati per la prima volta nel 1983. Sono stati progettati anche per l'uso da parte di bambini con autismo e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd).

Gli studiosi hanno voluto approfondirne l'utilizzo in 18 bambini con dislessia e 18 senza, selezionati per lo studio all'ospedale Robert Debré di Parigi. "Sono disponibili 12 colori, ma ne abbiamo scelti due, giallo e verde, perché un test molto lungo sarebbe stato troppo impegnativo", spiega l'autore principale dello studio, José Angelo Barela. A tutti e 36 i bambini è stato chiesto di leggere brani di libri adatti alla loro età. I testi sono stati visualizzati sullo schermo di un computer con un filtro giallo, uno verde o nessuno. I movimenti oculari sono stati invece registrati con un dispositivo ad hoc, costituito da occhiali dotati di telecamere che registrano i movimenti di ciascun occhio in modo indipendente tramite segnali luminosi a infrarossi.

"Un bambino con dislessia deve fissare lo sguardo sulle parole per un tempo più lungo per comprendere un testo. La velocità di lettura è di conseguenza più lenta", aggiunge Barela. Mentre i filtri non hanno influenzato la velocità di lettura dei bambini senza dislessia, il dispositivo di localizzazione degli occhi ha rilevato una differenza statisticamente significativa per i bambini con questo disturbo, che leggevano più velocemente con il filtro verde, fissando lo sguardo sui gruppi di parole sullo schermo per 500 millesimi di secondo, rispetto che 600 millesimi usando il filtro giallo o nessun filtro.

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