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Migranti, è scontro con la Francia. Salvini: mando agenti alla frontiera. Castaner: dialoghiamo

La foto dei migranti respinti dalla Francia pubblicata dal ministro Salvini su Facebook

Una «prassi consolidata» per la prefettura delle Hautes-Alpes, la regione d’Oltralpe al confine con la Valle di Susa; «l'ennesimo abuso» per Matteo Salvini. È ancora scontro tra Italia e Francia sull'ultimo sconfinamento della gendarmerie a Claviere: tre migranti riportati in Italia, come mostra il video postato ieri su Facebook dal ministro
dell’Interno. Che, rimbrottato dal collega francese Christophe Castaner per il suo «rifiuto sistematico a ogni forma di apertura al prossimo», reagisce annunciando l’invio della polizia alla frontiera.

«Lezioni dal governo francese che scarica immigrati di notte nei boschi italiani? No, grazie», dice il responsabile del Viminale.

Insomma, c'è ancora alta tensione sulla linea Roma-Parigi, che in serata il governo francese cerca di stemperare, su iniziativa del ministro Castaner e per bocca della prefetta delle Hautes-Alpes, proponendo «una riunione tra i prefetti, da tenersi sul posto» il prima possibile, «con la partecipazione dei responsabili nazionali della polizia dei due Paesi per migliorare la cooperazione».

La Francia ora prova a gettare acqua sul fuoco: «Oggi, nella maggior parte delle zone di frontiera, la cooperazione con la polizia italiana funziona bene»: ha detto il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, intervistato da Le Journal du Dimanche. «Non contate su di me - ha aggiunto il ministro - per aggiungere polemica a polemica. La cosa più importante è che i nostri rispettivi responsabili della polizia si incontrino per rafforzare il coordinamento».

Una mano tesa, almeno così sembra, che l’Italia dovrà ora decidere se accettare. «Se vogliamo fermezza» sulla
questione dei migranti, «allora dobbiamo dare prova di umanità: creeremo 3.500 posti in più nel 2019 nei centri di accoglienza per i richiedenti asilo»: ha annunciato il ministro dell’Interno francese. Il neo responsabile dell’Interno spiega di perseguire «una politica di fermezza nei confronti dell’immigrazione irregolare. Dobbiamo fare il possibile per impedire la creazione e la ricostituzione dei campi illegali. A Grande-Synthe (nel nord, ndr) i 'passeur' tengono 1.500 persone in condizioni di vita scandalose. Metterò fine a questa situazione anche se dovrò ordinare delle evacuazioni, d’accordo con i responsabili locali. Ma affinché la nostra politica sia credibile, bisogna anche
ottenere l’integrazione dei rifugiati».

Lo scontro fra i due Paesi ha preso le mosse ieri mattina da un comunicato ufficiale della prefettura delle Hautes-Alpes. Il video postato ieri dal ministro dell’Interno, si legge nella nota, «mostra una procedura di non ammissione alla frontiera conforme alla prassi concordata». E il commissariato di Bardonecchia (Torino) ne era «informato».

Invoca il diritto europeo la Francia, secondo cui i tre migranti lasciati «sulla linea esatta di demarcazione della frontiera franco-italiana sulla Rn 94», come si vede nel video postato ieri da Salvini, «erano stati controllati al punto di attraversamento autorizzato di Monginevro, 500 metri più lontano».

Uno slargo, di pochi metri in territorio italiano, lungo la route nationale che collega Gap a Montgenevre e da lì all’italiana Claviere, abitualmente utilizzato dai francesi - si apprende da fonti sul posto - perché permette ai mezzi di fare manovra. I tre, sostiene ancora la prefettura delle Hautes-Alpes, erano «provenienti direttamente dall’Italia» ed erano «sprovvisti di documenti di viaggio».

Per questo motivo, «si sono visti notificare il rifiuto d’ingresso sul territorio francese» e, «conformemente alla procedura, il commissariato di Bardonecchia è stato immediatamente informato».

«La Francia ha comunicato di voler consegnare un gruppo di immigrati alle 9,49 di ieri, peccato li avesse già abbandonati in territorio italiano», ribatte Salvini, secondo cui non esiste «alcun accordo bilaterale Italia-Francia, scritto e ufficiale, che consenta questo tipo di operazioni».

«Se Parigi parla di 'prassi' - prosegue il ministro - ne deve rispondere il governo precedente: ora l’aria è cambiata e non accettiamo che vengano portati in Italia extracomunitari fermati in territorio francese, senza che le nostre forze dell’ordine possano verificarne l’identità». Per Salvini, insomma, l’episodio incriminato «è l’ennesimo abuso transalpino, che ha approfittato anche della buonafede della nostra polizia».

Una azione, assicura il ministro dell’Interno, che «avrà conseguenze: per nostra iniziativa - sottolinea - a Claviere sono già state inviate delle auto di pattuglia per controllare e presidiare il confine. Dalle parole ai fatti».

Sempre sul versante migranti, uno sviluppo riguarda la nave Sea Watch 3, dell’omonima ong tedesca, che finalmente è stata autorizzata a lasciare il porto di Malta dove era bloccata da tre mesi. L’ong si dice ora pronta a «riprendere l’attività di soccorso in mare» dopo uno scalo in Spagna.

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