Sfugge l’oro dalle mani forti dell’Italvolley femminile. Il mondiale giapponese va alla Serbia, che come già accaduto nella Final Six supera le azzurre del ct Mazzanti: il 3-2 (21-25, 25-14, 23-25, 25-19, 15-12) con cui si chiude la rassegna iridata 2018 lascia l’amaro in bocca alle tricolori, che però conquistano un argento comunque pesante e un podio che mancava dal 2002, stagione in cui l’Italia si aggiudicò l'unico mondiale della sua storia con Bonitta in panchina.
Stavolta la Nazionale non riesce a compiere il capolavoro e deve arrendersi alla vena realizzativa di Boskovic, a referto da top-scorer con 26 punti, e Mihajlovic, che si ferma a 19; tra le azzurre la più prolifica è ancora Enogu con 18 davanti a Bosetti con 16. Nel primo set l’Italia parte concentrata e decisa, costruendo muri su cui si infrangono i martelli avversari. Danesi firma u +4 (8-4) che non è ancora risolutivo, visto che le serbe aumentano il livello di efficacia offensiva per riportatsi sul -1 (9-8). Sylla ha però le mani d’oro, un block di Bosetti regala alle azzurre il 12-9 che le azzurre riescono a gestire e incrementare sino al 25-21 che sancisce l’1-0.
Ovvio che la reazione di Rasic e compagne non si faccia attendere: il sestetto di Terzic mostra i muscoli e scappa subito sul 12-7. Egonu fa sempre il suo dovere e accorcia a -3 (10-13), la Serbia però prende decisamente il largo e pareggia i conti (25-14). Equilibrato e vibrante il terzo parziale, vissuto punto a punto fino all’epilogo finale: Sylla timbra il 24-22, Egonu certifica il 25-23 che riporta le ragazze di Mazzanti avanti.
Come già accaduto in precedenza, le campionesse d’Europa replicano con la potenza delle loro bocche di fuoco. Sul 17-11 in proprio favore la panchina serba inizia a far festa ma l’Italia non è morta. Egonu trascina le sue sino al -2 (17-19) ma qualche errore di troppo sotto rete permette alla Serbia di allargare di nuovo il gap sino al 25-19 che porta la finale al tie-break. Le azzurre cercano di intimorire le avversarie con Sylla (6-4) ma la Serbia ha il fuoco dentro e ci mette poco a sovvertire l’inerzia del testa a testa. Boskovic schiaccia il 13-12, le azzurre mancano proprio nel momento topico e allora la Serbia può davvero cominciare ad esultare per un Mondiale vinto con merito.
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