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Decreto fiscale, intesa tra M5s e Lega: accordo sulla cancellazione dello "scudo penale" e sui capitali all'estero

Accordo raggiunto sul decreto fisco tra M5S e Lega. «Abbiamo approvato il decreto fiscale nella sua stesura definitiva» afferma Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del Cdm, preceduto dal summit tra il premier e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. L'accordo prevede lo stralcio del cosiddetto "scudo penale" e della questione dei capitali e beni all'estero.

«La dichiarazione integrativa riguarda il 30% in più di quanto già dichiarato con il tetto di 100mila per anno d’imposta: no a scudi di sorta all’estero - spiega Conte - abbiamo anche valutato che tutto sommato poteva prestarsi a equivoci qualche causa di non punibilità, che avrebbe consentito di stimolare contribuenti ad aderire ma avrebbe dato un segnale di fraintendimento, quindi non ci sarà nessuna causa di non punibilità».

«C'è un accordo politico per cui in sede di conversione di questo decreto legge troveremo una formulazione adeguata a tutti i contribuenti che versano in situazioni di specifiche, oggettive, oggettiva, difficoltà economica - prosegue il premier - Nella sostanza ora consentiremo un ravvedimento operoso ma abbiamo pensato che forse resta scoperto una delle promesse contenute nel contratto».

«Ci troviamo già in una situazione di 1,2, se aggiungiamo le clausole di salvaguardia siamo al 2,4. La situazione che ereditiamo dai governi è già questa: non è una manovra avventata ma puntiamo su investimenti supportati da riforme strutturali. Siamo in Europa e vogliamo esercitare nostre prerogative ma riconosciamo Ue come nostri interlocutori in un confronto sereno», aggiunge.

Anche Luigi Di Maio ha parlato in conferenza stampa al termine del Cdm: «Potenziamo lo strumento di saldo e stralcio delle cartelle Equitalia per tutte le persone in difficoltà. Abbiamo ribadito all’unanimità in Cdm che non c'è alcuna volontà di favorire chi ha capitali all’estero. Grazie a questo decreto nasce oggi uno Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti. È stato un pomeriggio di lavoro proficuo».

«Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali, nessuno aveva intenzione di scudare, condonare regalare, non tutto il male vien per nuocere, tutto è bene quel che finisce bene». Così l'altro vicepremier Matteo Salvini al termine del Cdm. C'è l’accordo «per recuperare quello che c'era nel contratto e non aveva trovato spazio, il saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia, per le persone che versano in difficoltà economiche. Chiudiamo questa settimana con serenità fiducia compattezza e con questo impegno, e qua ci sono tre uomini di parola».

Lo stesso Salvini ha poi ribadito che «non c'è alcun proposito di uscire dall’Ue o dalla moneta unica, stiamo bene in Ue le cui regole vogliamo modificare». Parole a cui fanno seguito quelle di Di Maio: «Finche resterò capo politico del M5S e finché ci sarà questo governo non c'è nessuna volontà di lasciare Ue o la zona euro, c'è la volontà di sedersi con le istituzioni Ue».

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