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Promotor, profondo rosso in Ue ma non è allarmante

TORINO - "Profondo rosso in settembre per il mercato dell'auto dell'Unione Europea e dell'Efta, ma la situazione non è allarmante". Così il Centro Studi Promotor commenta i dati delle vendite in settembre. La causa - spiega - è l'entrata in vigore dal primo settembre del nuovo sistema Wltp per misurare le emissioni in sede di omologazione. Dal primo settembre possono essere immatricolate soltanto le vetture omologate con questo nuovo sistema. In luglio e soprattutto in agosto le case automobilistiche hanno quindi forzato le vendite per le vetture i cui tipi non erano ancora stati omologati con il nuovo sistema. Questo ha determinato il vuoto di domanda di settembre a cui si è aggiunto il fatto che molte case hanno avuto difficoltà a soddisfare la domanda perché non avevano un numero sufficiente di vetture con la nuova omologazione".

Il Centro Studi Promotor sottolinea che il livello delle immatricolazioni nell'area Ue+Efta è fortemente influenzato dai cinque maggiori mercati che generano nei nove mesi il 71,4% delle immatricolazioni. Il più dinamico del 2018 è quello spagnolo (+11,7% da gennaio a settembre), seguito da quello francese (+6,5%) e da quello tedesco (+2,4%). E' invece in calo il mercato del Regno Unito (-7,5%) che, dopo aver toccato il record in termini di immatricolazioni nel 2016, sta subendo un rallentamento dovuto sia a ragioni fisiologiche sia a scelte fiscali penalizzanti per gli automobilisti. In leggero calo è anche il mercato italiano (-2,8% nei nove mesi).

Nel nostro Paese, dopo il crollo dovuto alla crisi iniziata nel 2008, le vendite hanno messo a segno un buon recupero nell'ultimo triennio portandosi a ridosso di quota 2.000.000. "E' questo il livello intorno a cui dovrebbero attestarsi le immatricolazioni anche nel 2018. Se le condizioni economiche del Paese lo consentiranno - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - il mercato italiano dovrebbe continuare a crescere nei prossimi due/tre anni. Il mercato della Ue+Efta non si è ancora riportato ai livelli ante-crisi, cioè del 2007, ma nel 2018 dovrebbe ridurre ulteriormente il gap che ancora rimane". 

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