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Dieselgate: Opel, rigettiamo accusa utilizzo defeat device

Opel rigetta l'accusa ''di utilizzare impianti di manipolazione (defeat device) sui propri veicoli''. In una nota ufficiale la casa automobilistica ribadisce che le proprie auto ''rispettano le normative vigenti, come Opel ha affermato con chiarezza di fronte al Kraftfahrtbundesamt (KBA - Motorizzazione federale) durante l'udienza in corso''. Il procedimento - si legge nel comunicato - ''non si è ancora concluso, ma le ragioni del suo ritardo non possono essere imputate a Opel. Se si dovesse giungere all'emissione di un'ordinanza, Opel adirà le vie legali per difendersi''.

''Tra il febbraio del 2017 e l'aprile del 2018 - prosegue il comunicato - Opel ha avviato una campagna di aggiornamento volontario per i modelli diesel Zafira Tourer (2.0 litri e 2.6 litri), Cascada (2.0 litri) e la precedente generazione di Insignia (2.0 litri) prodotti tra il 2013 e il 2016. La casa ha fatto tutto il possibile per realizzare gli aggiornamenti con tempestività. Non è stato possibile iniziare prima perché la necessaria approvazione del KBA non era ancora stata rilasciata''. In Germania sono stati coinvolti circa 31.200 veicoli. ''Nel corso della campagna di assistenza volontaria - conclude il comunicato - sono già state aggiornate più di 22.000 vetture. Pertanto nel richiamo annunciato oggi dal ministero sarebbero coinvolti meno di 9.200 veicoli''.

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