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Birra di mare e di montagna, tendenza premiata dal mercato

Sono le birre di mare e di montagna prodotte artigianalmente in Italia i prodotti brassicoli che spopolano maggiormente nella comunità dei beer lovers.

L'indicazione di mercato verso prodotti caratterizzati da alta sapidità e facilità di sorso (Gose) e per le birre nella quali è presente l'aroma caldo e resinoso dei boschi utile a identificare il gusto delle montagne arriva da EurHop, il salone internazionale della birra artigianale che ha presentato a Roma oltre 800 birre e 101 birrifici italiani e internazionali provenienti da 17 Paesi del mondo. Sul mercato, tra le birre Gose prodotte con l'aggiunta di sali durante la brassatura e realizzate sulla base della tecnica di produzione nata a Goslar ( Bassa Sassonia), si possono trovare prodotti come la "Meingose", realizzata con sale rosa himalayano e acqua proveniente dalle Alpi (birrificio BioNoc' di Mezzano -Trento), la "Salaria" con coriandolo e sale dolce di Cervia (birrificio Babylon di Folignano- Ascoli Piceno) e la "Irish Stout" prodotta con l'aggiunta di alghe irlandesi che restituisce sapori salmastri alla birra (Hilltop Brewery di Bassano Romano- Viterbo).

Articolata anche la proposta tra le birre di montagna con una produzione che prevede, ad esempio, l'utilizzo della resina di pino mugo o acqua di montagna, lamponi e ciliegie delle Dolomiti per la birra "Cherry Lady" (birrificio Foglie d'Erba- Udine). Restano infine consolidate nei gusti dei beer lovers le selezioni affinate in barrique che restituiscono i profumi dei legni delle botti come la "Warriors' Trip 2016, una Tripel affinata per 13 mesi in botti di whisky (birrificio Buttiga- Piacenza). In ultimo sul mercato si affacciano le Iga, le birre che legano il mondo della birra a quello del vino e che sono- spiegano gli addetti ai lavoti- il primo stile tutto italiano riconosciuto dal Beer Judge Certification Program.

Tra le proposte è segnalata "Selva",una Italian Grape Ale da 7.5° realizzata con un 30% di mosto fresco di Sauvignon Blanc (Birra dell'Eremo di Assisi- Perugia). Oggi il comparto delle birra arigianale- secondo i dati diffusi da EurHop- può contare su 500mila ettolitri prodotti da oltre 700 microbirrifici. In dieci anni, dal 2005 al 2015, i birrifici italiani- secondo lo studio internazionale "Economic Perspectives on Craft Beer. A Revolution in the Global Beer Industry"- sono invece passati da 132 a 670.

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