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Malattie reumatiche per cinque milioni e mezzo di italiani

Sono cinque milioni e mezzo coloro che hanno patologie reumatiche dell'apparato locomotore, che si rivolgono al medico almeno una volta l'anno per queste problematiche. A cui aggiungere due milioni di fibromialgici "che premono alle porte del ministero della Salute per avere riconosciute le esenzioni, e poi anche l'osteoporosi che è in crescita chiaramente molto legata all'invecchiamento per cui possiamo fare i conti su 3-4 milioni di pazienti con osteoporosi a rischio frattura". A tracciare il quadro è Mauro Galeazzi, presidente della Sir, Società italiana di reumatologia, che in occasione del World Arthritis Day", la giornata mondiale delle malattie reumatiche, evidenzia anche come "l'Oms, Organizzazione mondiale della sanità, riconosce le malattie reumatiche come prima causa di dolore e disabilità in Europa". "Parliamo di grossi numeri e di grosse prese dirette e indirette, anche quelle cosiddette intangibili che sono a carico di pazienti e familiari" aggiunge Galeazzi. Per la diagnosi, sottioena il presidente Sir, si può anche agire nell'85% a livello periferico ambulatoriale, con una diagnosi clinica da parte di un reumatologo, mentre il 15% , soprattutto giovani e in particolare 20mila bambini con patologie reumatiche infiammatorie croniche o autoimmuni, "hanno bisogno di ambienti ospedalieri per la diagnosi anche di approcci un pochino più sofisticati sia da punto di vista del laboratorio che delle immagini". 
   

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