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Coldiretti, la Sicilia conquista il quarto posto per la biodiversità contadina con gli ainuzzi e lo sparacello

La Sicilia è al quarto posto per la salvaguardia della biodiversità contadina. Così al Villaggio Coldiretti del Circo Massimo a Roma l'Isola ha conquistato 24 “sigilli" di Campagna Amica, distanziata dalla vicina Puglia, mentre sul podio va al Piemonte con 41 e al Veneto con 30.

Tra i sigilli siciliani spiccano gli ainuzzi e il cavolo broccolo sparacello. Primi sono  forme di formaggio legate alle trazioni religiose dell'agrigentino a forma d'animali come capre, daini, cervi, vacche. Gli ainuzzi  venivano esposti a fini decorativi  e poi venivano regalato ai poveri e ai fedeli, durante la processione del Corpus Domini. Mentre lo sparacello è un cavolo broccolo molto utilizzato nel palermitano e caratterizzato per la sua riuscita, la pianta produce un elevato numero di ricacci e si presenta più  alta rispetto alle altre varietà  di cavolo broccolo.

In  totale in Italia sono 311 i prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica. Nel corso di questo primo studio sono risultati 369 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni. Le aziende condotte da questi imprenditori per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015. Dei 311 prodotti della biodiversità censiti, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è costituito da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentate da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, e infine trasformati di olivi e vitigni per un 7%. I “sigilli” di Campagna Amica sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.

La classifica nazionale della Coldiretti  rappresenta la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia. Si tratta di prodotti strappati all'estinzione determinata anche dai sistemi di distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta.

"In Italia nel secolo scorso – sottolinea la Coldiretti - si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti. Un pericolo – secondo la Coldiretti – per i produttori e i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare del Paese".

"Salvaguardare la nostra biodiversità garantisce il mantenimento di sistemi locali che supportano l'alto  valore del cibo soprattutto grazie alla vendita diretta che offre un immediato riscontro",  afferma il presidente regionale Coldiretti, Francesco Ferreri.

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