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Manovra, Di Maio: "Mattarella? Nessun sentore che non la firmi"

Sergio Mattarella e Luigi Di Maio

«Non abbiamo nessun sentore di questa azione e anzi voglio dirle sull'impeachment che sono contento di aver cambiato idea perché su questo è nato questo governo», risponde così il vicepremier Luigi Di Maio, ospite ieri a DiMartedì su La7, a una domanda sulla possibilità che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non firmi la manovra e che, come conseguenza, il Movimento ne chieda, come nel maggio scorso, l'impeachment.

«Stiamo finendo di mettere a punto gli ultimi dettagli della manovra perché vogliamo essere più chiari possibile - dice Di Maio - Ho sempre detto che nel 2020 e nel 2021 potevamo abbassare il debito, con la crescita e la possibilità di spesa garantita dal reddito di cittadinanza. Stiamo lavorando a nuove coperture per abbassare il debito più velocemente».

«Sul 2,4% non si arretra, sul reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e Fornero, non si arretra. Non prendiamo a prestito soldi per non restituirli ma prendiamo in prestito soldi per poi restituirli. A me stanno rompendo le scatole per 10 miliardi di euro di reddito di cittadinanza, mentre Gentiloni ha lasciato 180 miliardi di debiti: è una cosa assurda», attacca il leader del M5s.

«Vedo un pregiudizio di base: che come governo M5s e Lega non siamo capaci quando quelli di prima ci hanno ridotto in macerie. Noi veniamo trattati come incompetenti e appestati», prosegue Di Maio.

«Vogliamo avviare la negoziazione sulla legge di bilancio con l’Ue, è una lunga negoziazione che parte da principi inderogabili riaffermati nella riunione a
Palazzo Chigi, tra cui anche ripagare il debito - commenta il vicepremier - tagliamo le spese improduttive, i mille Air Force Renzi e cominciamo a fare investimenti, vedrete che potremo ripagarlo».

Sul reddito di cittadinanza: «Quando ci vedete esultare da un balcone è perché c'è una manovra del popolo finalmente, dopo tanti anni. Se ci sono dei personaggi che si scandalizzano per un balcone la vedo una cosa ipocrita. Il reddito di cittadinanza non è una mancia. Stiamo mettendo insieme un sistema informatico che non ti permette di utilizzare il reddito in alcuni negozi».

«Non tutti possono entrare nel programma del reddito di cittadinanza, che richiede degli impegni. Il differenziale che si dà» a chi guadagna meno di 780 euro «prevede corsi di formazione, lavori di pubblica utilità».

«Non vogliamo far saltare i conti. Quando inizieremo l’interlocuzione con l’Ue e spiegheremo le varie misure lo spread scenderà - assicura il leader pentastellato - Questa fase di preparazione della manovra può destare incertezze. Noi guardiamo lo spread con attenzione, ma non sacrificheremo il superamento della Fornero per lo spread».

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