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Terremoti, serie di scosse in Sicilia. L'esperto: "Nessun legame tra loro"

Nella foto una mappa del terremoto a Linguaglossa e nel riquadro il professore di geologia Giuseppe Giunta

Le scosse di terremoto che da venerdì scorso hanno interessato la Calabria e la Sicilia interessano aree diverse e non sono legate tra loro.

"Si tratta di un sistema di fratture della crosta terrestre del Mediterraneo centrale quindi della stessa area geo dinamica. Ma sono sistemi di faglie diversi della Calabria, del vulcano Etna, della Sicilia centrale e dell'area vulcanica delle isole Eolie". Lo ha spiegato il professore ordinario di Geologia strutturale dell'università degli studi di Palermo, Giuseppe Giunta.

"Le scosse di questi giorni rientrano nella normale evoluzione sismica delle aree del Mediterraneo. Le scosse registrate a Biancavilla e Linguaglossa  sono legate all’evoluzione del vulcano o con il sistema di faglie dell'Etna . In questa zona le scosse di terremoto possono essere  legati alla risalita del magma oppure  a fratture profonde sotto il vulcano - spiega il professore Giunta - Gli eventi sismici della Sicilia centrale sono più profondi di quelli che si verificano in Calabria e nel basso Tirreno".

Ma nell'area del Mediterraneo centrale la popolazione deve essere abituata e pronta anche a picchi di terremoto più intensi che potrebbero provocare danni. "Bisogna insegnare alle persone ad accettare i terremoti e a convivere con il fenomeno sismico - continua Giunta - Noi come università di Palermo coordiniamo un progetto con le università americane per avviare un sistema di maggiore conoscenza della pericolosità e sull’applicazione dei metodi di prevenzione. Istruire e sensibilizzare le persone su cosa bisogna fare durante un terremoto".

Le persone devono sapere se abitano in una zona a rischio sismico. Il dipartimento di protezione civile italiano e l'Ingv stanno sensibilizzando  da anni la popolazione. I Comuni siciliani però sono un po' indietro devono avere dei piani di protezione civile che i cittadini. Le persone devono conoscere vie di fuga in caso di sisma. Molto spesso troppi Comuni hanno piani di prevenzione attivi ma messi nel cassetto. Ci sono ancora troppi Comuni che non si sono forniti di questi piani di protezione civile".

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