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Una stella simile al Sole, da lì l'intruso del Sistema Solare

Potrebbe essere una stella simile al Sole la 'casa' dalla quale è fuggito l'intruso del Sistema Solare, ossia la cometa 'Oumuamua, divenuta celebre per essere stato il primo corpo celeste proveniente da un altro sistema planetario. Sono state individuate almeno 4 stelle, tutte della massa del Sole, da cui potrebbe essere arrivata la cometa. Una di esse è a 80 anni luce, nella costellazione della Balena. Il risultato si deve ai ricercatori guidati da Coryn Bailer-Jones, dell'Istituto per l'Astronomia Max Planck a Heidelberg e sarà pubblicato sull'Astronomical Journal.

La scoperta di 'Oumuamua, avvenuta nel 2017, aveva scatenato una vasta campagna di osservazione per classificare il misterioso corpo celeste. Dopo aver accertato che 'Oumuamua è una cometa e non un asteroide, come pensato inizialmente, è partita la 'caccia' alla sua casa. Per cercare la stella da cui è arrivata, i ricercatori si sono tuffati nei dati del satellite Gaia, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), resi pubblici nell'aprile scorso e che, spiega Timo Prusti che lavora alla missione, contengono informazioni su "posizioni, distanza e movimenti" di oltre un miliardo di stelle della Via Lattea.

Sono state identificate quattro stelle la cui posizione è compatibile con il percorso fatto da 'Oumuamua: tutte hanno la massa simile a quella del Sole, e, di esse, le migliori candidate sono HD 292249 e HIP 3757 (che si trova a 80 anni luce dalla Terra nella costellazione della Balena), perché la loro posizione è la più corrispondente al percorso di 'Oumuamua.

Secondo i ricercatori 'Oumuamua potrebbe essere stata espulsa dal suo regno natale a causa dell'interazione con un pianeta gigante. Tuttavia, nessuna di queste stelle sembra ospitare pianeti e il prossimo obiettivo è osservarle per verificarlo; nel frattempo i ricercatori continueranno a cercare altre stelle da cui potrebbe essere arrivata la cometa aliena. Tuttavia, nessuna di queste stelle sembra ospitare pianeti e il prossimo obiettivo è osservarle per verificarlo; nel frattempo i ricercatori continueranno a cercare altre stelle da cui potrebbe essere arrivata la cometa aliena, in attesa dei nuovi dati di Gaia, rilasciati nel 2020.

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