Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Mostra dedicata a 'rosso' Carlo Quaglia

PERUGIA - L'artista dei palazzi romani e della Roma della "dolce vita", con quel suo caratteristico "rosso Quaglia", sarà omaggiato con una doppia esposizione che, dal 29 settembre al 14 ottobre, si terrà nelle storiche sale di Palazzo Vecchio a San Gemini e, a Terni, negli spazi espositivi di Palazzo Montani Leoni della Fondazione Carit.
    'Carlo Quaglia. Dall'India alla Scuola Romana. Opere 1943-1970' è il titolo della mostra, realizzata nell'ambito della 45/a Giostra dell'Arme di San Gemini, con circa 75 opere (20 a San Gemini e 55 a Terni) fra dipinti e disegni. Che si pongono come primo obiettivo di inquadrare definitivamente "un artista umbro e personaggio molto particolare, radicato nella cultura romana e che si vuole far uscire un po' dall'ombra", dopo la rassegna organizzata a Terni nell'ormai lontano 1992.
    A sottolinearlo sono stati a Palazzo Donini di Perugia, durante la presentazione, i curatori Massimo Duranti e Andrea Baffoni, che hanno allestito la mostra con la collaborazione di Valeria e Maria Adele Quaglia.
    L'artista noto soprattutto per gli scorci della "Città eterna" e per le facciate dei palazzi storici, gli "intonaci", trovò confacente alla sua "maniera" l'utilizzo del rosso, codificato in questa occasione come "rosso Quaglia", proprio per la sua specificità. La mostra così - è stato sottolineato - nasce dall'esigenza di "ricordare la figura" di Carlo Quaglia, artista importante per l'Umbria, nato a Terni ma vissuto e divenuto famoso a Roma, erede di quella tradizione pittorica che tra le due guerre fu della Scuola Romana. "In effetti, fu forte il suo legame con tale corrente artistica, nei riguardi dell'espressionismo di un Mafai o più attentamente delle cromie di Scipione" hanno affermato i curatori. "Amico di letterati e poeti, tra cui Ungaretti che nel 1970 curò una monografia fondamentale per la sua attività - hanno aggiunto -, Quaglia seppe ben distinguersi in anni in cui imperavano le avanguardie che guardavano Oltreoceano". Questi gli aspetti che vuole quindi evidenziare la rassegna di San Gemini e Terni che può contare, inoltre, sul patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, oltre al supporto dell'Ente Giostra, Regione Umbria, Comune di San Gemini, Fondazione Carit e Rotary.
    La doppia esposizione punta così ad esplorare dettagliatamente l'itinerario pittorico di Quaglia, dagli esordi durante la guerra, nel campo prigionia di Yol, in India, ai piedi dell'Himalaya, e prima ancora a Derna, in Libia, nel 1939, e successivamente a Roma quando decise di dimettersi dall'esercito e di intraprendere professionalmente l'attività di pittore. Sette le sezioni tematiche: gli esordi in India, i ritratti, la natura morta, gli intonaci, il paesaggio romano, il paesaggio umbro, i disegni, che permetteranno al visitatore - hanno detto ancora i curatori - di attraversare l'intensa, sebbene non lunga, carriera dell'artista. "Affascinante la sequenza di facciate dei palazzi romani, dove il 'rosso Quaglia' emerge in tutta la sua poesia - hanno commentato Duranti e Baffoni - mentre il tutto si arricchisce dei tanti ritratti di amici e compagni di strada, tra cui alcuni toccanti ritratti realizzati nel 1943 nei difficili anni della prigionia ed altri in cui ritrae se stesso e artisti come Sante Monachesi o Stradone, compagni di vita e di arte".
    Importanti anche le testimonianze riportate in catalogo, che sarà presentato in occasione del taglio del nastro (sabato 29 settembre alle ore 18 a Palazzo Vecchio di San Gemini), tra cui quella della figlia Valeria Quaglia che ben ricorda le vicende, anche intime, del padre cui è stata sempre accanto durante questa suggestiva vicenda artistica e umana. (ANSA).
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia