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Pd, la cena a quattro si farà: sì all'invito di Calenda. Renzi pone le condizioni: "Accordo con M5s mai"

Matteo Renzi e Carlo Calenda

La cena a casa di Carlo Calenda fra Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e Marco Minniti  si farà. I tre "commensali" hanno accettato l'invito dell'ex ministro. Il tema è naturalmente il futuro del Partito democratico, diviso fra chi chiede urgentemente il congresso e chi addirittura, come Orfini, propone di sciogliere e fondare un nuovo partito.

L'incontro dei quattro però resterà strettamente riservata, «per evitare l'ennesimo tormentone sul Pd», spiega su Twitter Carlo Calenda. La data, aggiunge l'ex ministro Pd, è stata però spostata.

L'ex segretario Pd ed ex premier, Matteo Renzi, nell'accettare l'invito ha messo subito in chiaro la sua posizione: massima disponibilità a patto che non si parli di un possibile accordo coi Cinque Stelle e con la Lega, che esclude categoricamente. Renzi propone invece "un’opposizione durissima" come quella di chi ha fatto ostruzionismo alla Camera.

Invito accettato, non senza riserve, anche dall'ex premier Paolo Gentiloni: «Figurati se si rifiuta questo invito - dice -. Se si fa e c'è questo invito non è una cosa a cui si può rinunciare. Detto questo, se qualcuno pensa che i problemi del Pd si risolvono perché alcune persone si vedono a cena, forse non ha esattamente chiaro cosa sia il Partito Democratico. Il Pd ha bisogno con urgenza di una cosa che comincia per «c» e che non è cena, e si chiama grossomodo Congresso».

«Se pensassi che i problemi del Pd si risolvono con una cena sarei un imbecille - replica oggi su Twitter Carlo Calenda -. Che due dei migliori presidenti del Consiglio che il Paese abbia avuto, e più capace ministro degli Interni, riprendano a confrontarsi sul futuro dei progressisti mi pare però un primo passo necessario».

Non è stato invece invitato l'attuale segretario reggente del Pd, Maurizio Martino, che si dice non interessato: «Questa sera (ieri, ndr) partecipo a una cena di solidarietà per Genova, perché per costruire l’alternativa di Governo del Partito Democratico serve un percorso aperto il più possibile a tutte le energie e partecipato da tanti».

Ironico il deputato Antonello Giacomelli: «Orfini, alla vigilia della manifestazione del 30, propone di sciogliere il Pd, partito di cui è presidente. Calenda organizza una cenetta con Renzi Minniti e Gentiloni per superare il PD e creare il Fronte Repubblicano da Berlusconi a Fratoianni. Sofisticate strategie di moderna comunicazione per incoraggiare i militanti...».

A. S.

 

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