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Juventus, Allegri scuote Dybala: "Lo aspettiamo, trovi la migliore condizione"

Paulo Dybala

Il primo gol di Cristiano Ronaldo in Italia, in attesa che Paulo Dybala trovi la condizione migliore. E il posto. In silenzio per quindici giorni, per lo stop del campionato, Massimiliano Allegri si presenta in sala stampa senza voce ma con le idee ben chiare di quello che accadrà domani contro il Sassuolo. Per la classifica «uno scontro diretto», secondo il tecnico bianconero, ma anche l'occasione per rivedere all’opera una Juve sin qui vincente ma non convincente.

«Bisogna essere un pò fatalisti, nelle prime gare Cristiano ha tirato tanto e ha segnato Mandzukic, ma ha lavorato bene e domani credo che farà gol contro il Sassuolo», è la previsione dell’allenatore, per nulla preoccupato dal digiuno del portoghese. «Per quello che ha fatto - dice - gli assegnerei il Fifa Best Player, senza nulla togliere a Modric». Meno dolci sono invece le parole dedicate al numero dieci bianconero. «Non discuto le sue qualità, ma deve ritrovare il posto da titolare sul campo - sostiene Allegri - deve ritrovare il posto, mettersi in discussione. Non conosco altre strade».

Una tirata d’orecchie all’argentino, ma anche la consapevolezza di avere «una rosa importante», con «tanti giocatori tecnici che dovrò lasciar fuori - spiega - e magari usare a partita in corso». E’ una questione di equilibrio: «Se giocano lui, Cristiano e Mandzukic insieme serve grande sacrificio, sennò facciamo fatica in fase difensiva». Dove per altro «nelle prime tre partite abbiamo già concesso troppo per i miei gusti».

Difficile dunque vedere col Sassuolo Dybala finalmente titolare. «Su di lui si stanno mettendo pressioni che non vanno bene, perché se domani gioca e fa una partita così così lo massacrate - dice Allegri rivolgendosi ai giornalisti -. Siete i primi che lo vogliono in campo, poi lo massacrate. E io devo capire quando non farlo massacrare».

La carota e il bastone, insomma, strategia condita da riflessioni sul calcio e sulle difficoltà della Nazionale che devono far riflettere. «Bisogna tornare a lavorare sui ragazzi, sui particolari - sostiene Allegri - Noi abbiamo un 2001, Fagioli, che è un piacere veder giocare, perché conosce il calcio. Serve un programma rivolto non solo ai giocatori, ma verso gli insegnanti e gli educatori. Perché magari c'è qualcuno che gli insegna male...».

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