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Oca d'oro a Cohen, divise il Nobel con Rita Levi-Montalcini

Stanley Cohen, storico collaboratore di Rita Levi-Montalcini negli Stati Uniti che divise con lei il Nobel per la medicina nel 1986, a 96 anni è tra i vincitori del Premio dell'Oca d'oro 2018, per la sua scoperta "accidentale" delle citochine, ossia delle proteine che le cellule utilizzano per comunicare e che oggi hanno permesso di sviluppare terapie contro molte malattie, da quelle autoimmuni ai tumori.

Il Premio, giunto alla settima edizione, viene assegnato a ricercatori i cui studi inizialmente strani e curiosi si sono poi rivelati preziosi e che hanno portato particolari benefici alla società. La giuria è guidata dall'Associazione americana per l'avanzamento della scienza (Aaas). Tra gli altri vincitori di quest'anno ci sono Mahzarin Banaji, Anthony Greenwald e Brian Nosek, per i loro studi sui pregiudizi inconsci che possono influenzare le decisioni, i cosiddetti bias, che ora sono alla base di diverse applicazioni in ospedali, consigli e scuole.

L'ultimo premiato infine è Bruce Glick, le cui ricerche sulla ghiandola delle oche chiamata Borsa di Fabrizio hanno portato a nuovi trattamenti per la cura del cancro. "Questi ricercatori hanno cambiato il mondo in modi imprevedibili e noi tributiamo omaggio alla loro curiosità, la loro tenacia e i loro successi", commenta Rush Holt, a capo dell'Aaas. "Chi avrebbe mai pensato che lo studio di uova, oche e pregiudizi avrebbe portato a nuove cure per il cancro e alla comprensione del modo in cui pensiamo?", aggiunge Jim Cooper, politico e membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Tennessee. "È quello che hanno fatto i vincitori di quest'anno: trasformare l'ordinario in straordinario".

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