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Al Pecci da da Boetti ad Andy Wharhol, la collezione Grassi

 PRATO - Opere di pittura e fotografia basate su valori espressivi ed emozionali veicolati principalmente attraverso l'uso del colore. E' 'Codice colore', mostra, in programma da oggi al 2 dicembre, che il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica alla collezione di Alessandro Grassi, imprenditore nato a Prato nel 1942, affermatosi a Milano con un'azienda di inchiostri tipografici e scomparso nel 2009.
    Tra le opere esposte, una selezione di quelle oggi in comodato al Pecci con anche prestiti dal Mart di Rovereto e da privati, un grande arazzo realizzato a quattro mani da Alighiero Boetti e Mimmo Paladino, Mario Schifano, insieme a una celebre Jacqueline Kennedy di Andy Warhol. Sempre di Warhol, un portfolio di 12 fotografie in bianco e nero introduce alla parte fotografica, che comprende opere di William Eggleston, Stephen Shore, Nan Goldin, Wolfgang Tillmans, David Fischli & Peter Weiss, oltre a una grande composizione fotografica di Gilbert & George.
    Considerato fra i più significativi collezionisti italiani, a partire dagli anni Ottanta, Grassi è stato uno dei primi sostenitori della Transavanguardia e un convinto fautore della pittura postmoderna e della fotografia contemporanea. La mostra, curata da Stefano Pezzato, propone alcuni fra i maggiori nuclei della raccolta, rispecchiando interessi e criteri del collezionista, e soprattutto evidenziandone la predilezione per il colore declinato attraverso l'uso della pittura e della fotografia. 
   

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