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Il Pd cerca il rilancio in piazza contro il governo, il M5S: saranno pochi intimi

Maurizio Martina

Il Pd cerca il rilancio in piazza e Maurizio Martina lancia la manifestazione contro il governo del 29 settembre a Roma, "contro chi semina odio". Un annuncio che provoca l'ironia del M5S: "Sarà un appuntamento tra intimi, come alle elezioni del 4 marzo", dice il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

"Sono agitati, vuol dire che la strada é giusta", ribatte il segretario Pd, che incassa anche il plauso della componente renziana. "E' giusta la manifestazione del 29 - afferma Lorenzo Guerini all'incontro di AreaDem a Cortona (Arezzo) -. Ce lo chiede il nostro popolo".

"Il #29settembre il Pd sarà in piazza, a Roma. Contro il governo, #perlItalia. Vi aspettiamo", twitta il presidente Matteo Orfini. Se il partito democratico si ritrova unito sulla piazza - dopo il successo di quella più di sinistra di Milano contro Matteo Salvini e Viktor Orban - resta invece diviso sul tema del possibile cambio del nome, lanciato come ipotesi futura da Nicola Zingaretti.

"Il tema fondamentale sono le idee cruciali del Pd - commenta Martina -. E poi custodirei l'esperienza che abbiamo fatto, rilanciandola, cambiandola. Ma non é affatto conclusa".

"Si deve discutere della missione del Pd, specie in vista delle elezioni europee - così Guerini -. Il tema del nome in questo momento non ha molto senso". "Surreale - commenta il fondatore Walter Veltroni -. Il Pd è stato sequestrato dalle correnti. Apriamo porte e finestre per un grande lavoro di riconquista del nostro elettorato".

Zingaretti partecipa ai lavori di Cortona - parlerà domani - e pranza con Martina, Dario Franceschini e Piero Fassino (i due leader di AreaDem). Al ristorante 'Il pozzo antico' si parla di congresso, con il governatore del Lazio per ora unico candidato alla segreteria.

AreaDem ha appoggiato l'esperienza di Matteo Renzi, ma si é smarcata dopo la sconfitta del 4 marzo. Ci si posiziona in vista delle assise, promesse da Martina prima delle elezioni europee di maggio 2019. A Cortona l'unico renziano invitato è Guerini. Il conflitto resta.

"La minoranza vuol fare del Pd una corrente di M5S", attacca il deputato Luciano Nobili. In Toscana ripartono però il dibattito interno e l'analisi delle sconfitte. E si fanno prove di dialogo a sinistra, con il coordinatore di Mdp Roberto Speranza che chiede "cambiamento nel Pd prima dell'unità".

L'ex ministro degli Interni Marco Minniti denuncia "il rischio di slittamento democratico" con il dominio M5S-Lega e chiede un'alleanza ampia in Europa, anche con il presidente francese Emmanuel Macron.

"Credete che il trend elettorale del Pd sia reversibile?", chiede il politologo Roberto D'Alimonte alla platea di Cortona. La sua risposta è sì, "tutto é mobile nel mondo attuale", dice. Ma la domanda spiazza il pubblico, che stenta a replicare. Così l'orizzonte possibile è la manifestazione del 29.

"C'é tanta gente che vuole costruire l'alternativa anche manifestando la propria presenza - dice Martina -. Lo faremo assieme a migliaia di persone perché questo é anche il tempo di chiamare a raccolta tutte queste energie".

"Forse dimentica cosa rappresenta il suo partito per il Paese - commenta Di Stefano (M5S) -: l'ex governo delle inchieste penali della famiglia Renzi, dei favori ad Autostrade, dello svendersi all'Ue per 80 euro di flessibilità. Il popolo italiano non dimentica".

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