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Lotta a colpi di equazioni contro pizzo ed evasione fiscale

La lotta all'evasione fiscale e al pizzo si può fare anche a colpi di equazioni. E' infatti un modello numerico, elaborato da fisici e statistici, a spiegare per la prima volta come favorire la cooperazione fra gli esseri umani, dimostrando che i nostri comportamenti sono il frutto di un continuo bilanciamento tra egoismo e aderenza alle norme sociali: solo rendendo più esplicite queste ultime, ad esempio valorizzando le azioni dei cittadini onesti, è possibile far vincere la cooperazione nell'interesse collettivo. A indicarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Physical Review dal Laboratorio di intelligenza artificiale della Nasa, in collaborazione con l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma e l'Università di Cartagena in Colombia.

"Il nostro obiettivo era capire cosa spinge gli esseri umani a cooperare, considerato che da un punto di vista evolutivo dovrebbero prevalere i comportamenti egoistici", afferma Giulia Andrighetto, scienziata cognitiva del Cnr-Istc. "La spiegazione sta nel fatto che gli esseri umani non sono spinti solo ad aumentare i propri benefici, ma vogliono anche comportarsi come gli altri, conformandosi alle norme sociali". Questo delicato equilibrio tra egoismo e prosocialità è stato riprodotto grazie ad un modello di fisica statistica, che è riuscito a descrivere le scelte prese in un maxi esperimento in Spagna da oltre mille persone a cui era stato chiesto di partecipare al 'dilemma del prigioniero', il classico gioco usato per studiare la cooperazione che usa la ricompensa di natura economica.

"Lo studio - aggiunge Andrighetto - dimostra quanto è importante rendere esplicite le norme sociali (come pagare le tasse o rifiutare di pagare il pizzo) affinché le persone possano riconoscerle e adeguarsi. Inoltre ci ha permesso di evidenziare l'esistenza nei sistemi cooperativi umani di un punto critico oltre il quale aumenta l'adattabilità e la resilienza alle perturbazioni esterne: finora era stato rilevato solo in gruppi animali altamente sociali come le api e le formiche".

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