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Crollo di Genova, la finanza al ministero delle Infrastrutture per il sequestro dei documenti

Le immagini dopo il crollo del ponte Morandi, Genova

La Guardia di finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi. Le Fiamme gialle sono nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, e della Spea Engineering spa. I sequestri stanno avvenendo a Roma, Milano, Firenze e Genova.

Autorizzazioni, manutenzioni, verbali delle riunioni dei consigli di amministrazione. Sono i documenti che la guardia di finanza di Genova sta acquisendo.

In particolare gli atti che gli investigatori stanno cercando riguardano il progetto di retrofitting, che prevede il rinforzo degli stralli di pila n. 9 e 10 di ponte Morandi. Gli inquirenti vogliono risalire la catena di chi sapeva dello stato di ammaloramento del ponte, cosa è stato fatto e cosa no e perché, eventualmente non si è provveduto con misure anche temporanee per tutelare da rischi. Dunque ricostruire i passaggi e l’attività svolta dalle strutture di vigilanza e controllo, ossia Ministero e Provveditorato.

Spea è una società del gruppo Atlantia (che a sua volta controlla Autostrade per l’Italia) a cui è stata affidato il progetto dell’intervento di messa in sicurezza del viadotto Morandi che sarebbe dovuto partire a settembre.

Gli uomini delle fiamme gialle, a quanto si apprende, stanno lavorando, per individuare documentazione utile, anche sui server di posta elettronica delle direzioni del Mit competenti sulle procedure di autorizzazione e sulla vigilanza, e parallelamente, sui server della Spea, che proprio a Firenze ha importanti diramazioni e uffici e il centro informatico.

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