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Fragole e violenza,10 marocchine denunciano abusi in Spagna

(ANSAmed) - MADRID - L'ombra lunga dello sfruttamento e degli abusi sessuali sulle lavoratrici stagionali immigrate impiegate nella raccolta delle fragole a Huelva, in Andalusia, arriva all'alto tribunale dell'Audiencia Nacional. E' lì che si sono rivolte dieci raccoglitrici stagionali marocchine per denunciare per reati di lesa umanità e tratta di esseri umani i titolari delle aziende che le hanno contrattate per l'ultima campagna della raccolta di fragole, a Huelva, fra aprile e luglio scorsi.

Sulla base dell'esposto, il giudice dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, ha aperto un fascicolo di inchiesta, secondo fonti giudiziarie citate dai media spagnoli. Le lavoratrici stagionali, in prevalenza provenienti da zone rurali del Marocco e con figli minori a carico, assistite dall'Associazione di Utenti dell'amministrazione di giustizia, denunciano le penose condizioni di lavoro, salariali e di vita cui sono sottoposte e che, stando all'esposto presentato, rientrano nella categoria di schiavitù. In molti casi, stando alla denuncia, le donne sono state oggetto di abusi e aggressioni sessuali da parte dei propri capi o supervisori, di nazionalità spagnola o rumena, con la minaccia, in caso di rifiuto, di essere castigata al lavoro.

L'iniziativa giudiziaria fa seguito alla denuncia presentata a maggio alle sezioni istruttorie n. 1 e 3 del Tribunale di Palma del Condado, in provincia di Huelva. La Giunta dell'Andalusia, a guida socialista, aveva avviato tre mesi fa una una campagna informativa per esortare le vittime a denunciare gli abusi e ha reclamato una maggiore vigilanza e ispezioni al ministero del Lavoro. Le dieci donne denuncianti erano state contattate in paesini rurali del Marocco mediante un'agenzia di lavoro del paese magrebino, per un contratto di tre mesi, con visto incluso. La giornata lavorativa prevista era di 6 ore, per 40 euro al giorno, con trasferimento in Spagna e successivo rientro in Marocco a carico dell'azienda contrattista, Doñana 1998 SL, dell'associazione imprenditoriale Frseshuelva. Stando alla denuncia, le donne sono state invece ammassate in baracche, in un'area recintata vicina ai campi di fragole e lontana da centri urbani, senza finestre, acqua potabile, con "cibo marcio" e costrette a mendicare da mangiare e a lavorare dodici ore, in cambio di una paga di 10 euro al giorno. Oltre 18mila donne, tutte di nazionalità marocchina e rumena, arrivano ogni anno nella provincia di Huelva per la raccolta nelle serre, un mare bianco di plastica che copre il paesaggio andaluso, da Huelva a Palos de la Frontera, dove si producono oltre 300.000 tonnellate di fragole l'anno. Nel 2017, la Spagna ha esportato il così detto 'oro rosso' per circa 600 milioni di euro. (ANSAmed)

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