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Patriottismo in etichetta per un cibo su 4, vale 6,3 miliardi

(ANSA) - ROMA - Oltre il 25% dei prodotti alimentari venduti in super e ipermercati esibisce la sua italianità in etichetta: a rivelarlo è la terza edizione dell'Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, che ha monitorato i claim, i loghi e i pittogrammi che richiamano l'italianità sulla confezione. In particolare, sui 60.600 prodotti alimentari di largo consumo analizzati dall'Osservatorio Immagino è emerso che oltre 15.300 richiamano la loro origine italiana in etichetta e che, nel corso del 2017, le loro vendite sono cresciute del 4,5%, ossia a un tasso maggiore rispetto al +2,3% fatto registrare nel 2016.

Nel 2017, sottolinea il rapporto dell'Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, i prodotti alimentari che richiamano l'italianità in etichetta hanno generato oltre 6,3 miliardi di euro di vendite, ovvero circa 274 milioni di euro più del 2016, dovuti soprattutto alle vendite senza promozioni dei nuovi prodotti.

Il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più valorizzata sulle confezioni dei prodotti alimentari, sia per numero di prodotti (672, circa l'1,1% del totale) sia per valore delle vendite (241 milioni di euro, con un'incidenza dello 0,9%), in crescita annua del 4,8% durante l'intero 2017. Ma è la Puglia la regione che ha messo a segno il dato più importante dei trend di vendita, registrando un +17,7% rispetto al 2016, seguita da Toscana (+13,9%) e Piemonte (+11,6%).

Nella classifica dei trend di crescita - ed escludendo le indicazioni geografiche europee - al numero uno si posiziona il claim "100% italiano", che nel 2017 ha visto le vendite fare un balzo in avanti del 7,8% rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto a formaggi (e in particolare mozzarelle e crescenze), prodotti avicunicoli e latte. A presentarsi in etichetta come "100% italiano" sono 5,2 prodotti alimentari su 100 e le loro vendite raggiungono una quota del 7,4% sul totale alimentare.(ANSA).

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