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L'orologio molecolare riscrive la cronologia della vita

Riscritta la cronologia della vita sulla Terra: a scandirla è un nuovo 'orologio molecolare', basato sull'analisi combinata dei fossili del passato e del Dna degli organismi attualmente viventi. Il suo ticchettio ricorda che le differenze che distinguono i genomi di due organismi (ad esempio un umano e un batterio) sono più numerose quanto prima si sono separate le loro strade evolutive: alla luce di questa tempistica è stata rivista anche l'età di 'Luca', l'ultimo antenato comune di tutti i viventi, che sarebbe più antico del previsto. A indicarlo è uno studio dell'Università di Bristol pubblicato su Nature Ecology and Evolution.

Tra gli autori anche il biologo italiano Davide Pisani, che spiega: "usando questo approccio siamo riusciti a dimostrare che Luca, l'ultimo antenato comune universale di tutte le forme di vita cellulare, è esistito molto presto nella storia della Terra, almeno 4,5 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo l'impatto del pianeta Theia, che sterilizzò la Terra portando alla formazione della Luna. Questo anticipa i tempi in maniera significativa rispetto a quanto suggerito dalle più antiche prove fossili.

I nostri risultati - continua il ricercatore - indicano che da Luca, circa un miliardo di anni dopo, sono emerse due linee evolutive, eubatteri ed archeobatteri. Questo conferma la potenza dell'informazione genomica, perché sarebbe impossibile distinguere tra i più antichi eubatteri ed archeobatteri sulla base delle informazioni fossili disponibili".

Lo studio conferma inoltre che gli esseri viventi con un nucleo cellulare ben determinato, i cosiddetti eucarioti (a cui appartengono umani, animali, piante e funghi), non sono comparsi come una linea evolutiva primaria. "Fa davvero riflettere il fatto che apparteniamo ad una linea che è comparsa miliardi di anni dopo la vita stessa", conclude Pisani.

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