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Diciotti, aut aut di Salvini: "O interviene l'Ue o riportiamo i migranti in Libia"

"O l'Europa decide seriamente di aiutare l'Italia in concreto, a partire ad esempio dagli immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare".

E' un aut aut quello del ministro dell'Interno Matteo Salvini alla Ue. E proprio la Commissione Europea - si apprende in serata - è stata "ufficialmente e formalmente investita della questione" dalla Farnesina, affinché "provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell'Unione Europea".

"Il governo italiano - spiega il ministero degli Esteri - ritiene indispensabile che la Commissione assuma direttamente l'iniziativa", volta a "individuare i Paesi Ue disponibili ad accogliere le persone salvate in mare". Secondo il ministro Enzo Moavero Milanesi, "un'azione decisa da parte delle istituzioni europee, che l'Italia naturalmente sostiene appieno, può consentire di superare in modo ordinato e sistemico le difficoltà e rendere strutturale l'approccio di condivisione degli oneri, peraltro già applicato più volte, negli ultimi due mesi, sulla base di intese ad hoc fra gli stessi Stati".

In attesa che la situazione si sblocchi, la nave della Guardia costiera continua a stazionare per il quinto giorno al largo di Lampedusa con a bordo i 177 migranti soccorsi. La Valletta ha ribadito e motivato con forza il suo 'no'. "L'unica soluzione finale è sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano", ha scritto il ministro degli Interni maltese, Michael Farrugia, in un tweet indirizzato a Salvini e al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, competente sulle Capitanerie di porto.

"Se l'Italia vuole ancora trattare questo caso come un salvataggio - è la posizione di Malta - Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili".
"Diciotti dimostra che l'Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni - replica Toninelli -. L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere".

L'obiettivo, quindi, è quello di spingere l'Europa a farsi carico della situazione, smettendo di non trattare il fenomeno migratorio come un problema di politica interna.
Le reazioni non mancano, anche a colpi di tweet. "Ancora una volta spot sulla pelle di persone in mezzo al mare. Sulla nave Diciotti il Ministro Toninelli inasprisce i rapporti con Malta.
Il tutto in nome della propaganda, a dispetto degli esseri umani", accusa il senatore del Pd Ernesto Magorno.

"Siamo al punto che un ministro della Repubblica annuncia a mezzo stampa la decisione di compiere un reato. Contro le Convenzioni internazionali firmate dal nostro Paese e contro la Costituzione su cui ha prestato giuramento", afferma il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, rivolto a Salvini. Secondo Giuseppe Civati di Possibile "la minaccia di Salvini è un ricatto criminale. Rispedire in Libia i migranti, ora a bordo della Diciotti, sarebbe l'atto peggiore di un governo che ha già calpestato i diritti umani". Sul fronte opposto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, punta il dito contro "la presa in giro dell'immigrazione incontrollata": "l'unica soluzione - dice - è il blocco navale al largo delle coste libiche".

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