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Il crollo del ponte a Genova e il dramma degli sfollati: "Fateci rientrare". Ma è ancora allarme

Un gruppo di sfollati dopo che il crollo del ponte Morandi ha investito anche le loro case, Genova

Oltre alle vittime, 38 quelle accertate e identificate al momento, il ponte Morandi ha lasciato anche il dramma degli sfollati che hanno perso le loro case, se ne contano circa 600. Gruppi di sfollati hanno chiesto di poter rientrare nelle abitazioni abbandonate per prendere medicine destinate soprattutto alle persone anziane e effetti personali ma per motivi di sicurezza nessuno potrà rientrare nel proprio appartamento, soprattutto se si trova sotto il moncone del ponte.

«Mio suocero - ha detto una donna - ha necessità di medicine che sono difficili da reperire soprattutto in questo periodo festivo. E’ anziano e con gravi problemi di salute e le sue medicine sono rimaste in casa». Sono proprio i vigili del fuoco che entrano nelle case a rischio crollo per prendere medicinali e materiali urgenti mentre nelle case non a rischio diretto di crollo accompagnano i cittadini a ritirare gli effetti personali.

Gli sfollati sono costantemente seguiti sia dalla protezione civile che dai vigili del fuoco con un impegno straordinario.

Intanto Arte Genova (l'istituto delle case popolari) e il Comune da lunedì metteranno a disposizione 45 alloggi per altrettanti nuclei familiari sfollati a seguito del crollo di ponte Morandi. Altri 300 verranno predisposti entro due mesi. Lo hanno annunciato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci, l'assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola e comunale all’Edilizia Pietro Piciocchi.

L’obiettivo è dare «una risposta immediata ai 311 nuclei familiari sfollati. Gli alloggi individuati sono 'vicini' alla zona del crollo in quartieri come Sampierdarena o Rivarolo, ma anche a Pegli. La prima tranche di alloggi sarà assegnata ai nuclei familiari con bambini, anziani o persone fragili. Sabato 18 agosto il presidente Toti e il sindaco Bucci consegneranno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’elenco delle ulteriori 300 abitazioni individuate per le quali verrà richiesto un finanziamento straordinario per ristrutturarle.

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