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Attentato alla sede della Lega di Treviso, la Procura: "È terrorismo"

Artificieri e uomini della polizia scientifica impegnati nei rilievi sulla scala esterna alla sede della Lega a Treviso dove è esplosa una bomba carta

«È terrorismo e gli atti sono arrivati senza esitazione alla Procura distrettuale di Venezia», ha spiegato oggi il procuratore della Repubblica di Treviso, Michele Dalla Costa, a proposito del fallito attentato alla sede provinciale della Lega di Treviso, a Villorba, dove ieri sono stati ritrovati due oggetti esplosivi.

Hanno scelto il simbolo della Lega in Veneto, la storica sede K3 a Treviso, per intimorire e alzare scenari inquietanti di scontro sociale gli attentatori che, probabilmente qualche notte fa, hanno fatto esplodere una bomba carta all’esterno della sede del Carroccio.

Un ordigno piazzato sulla scala antincendio, che non ha causato danni, ma aveva ben altro scopo: era la trappola per far arrivare qualcuno, magari gli uomini della forze dell’ordine, nel piazzale dove ha sede il K3, a Villorba, perché qui c'era il secondo ordigno, rimasto inesploso. Una pentola a pressione piena di chiodi, collegata ad un filo di nylon che, una volta calpestato, avrebbe fatto partire la seconda deflagrazione.

Le autorità hanno 'intercettato' sul web una possibile rivendicazione, un comunicato della sedicente cellula anarchica «Haris Hatzimihelakis /Internazionale» nera. Un volantino rilanciato ieri dal sito 'RoundRobin.info', con data 12 agosto 2018, nel quale gli autori sostengono di aver «attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso».

Questo - è scritto nel comunicato - aderendo all’invito «lanciato dai compagni della cellula 'Santiago Maldonado', che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio». Santiago Maldonado era il nome dell’attivista argentino che si batteva per la difesa dei Mapuche, trovato morto nell’ottobre 2017 nel fiume Chubut, nella Patagonia centrale.

La tecnica del doppio ordigno-trappola, peraltro, è già stata usata in passato dalle formazioni anarchiche.

L’episodio ha gettato nello sconcerto i dirigenti locali e nazionali della Lega. Subito sono giunte le reazioni del ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini: «Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba, un’altra è stata trovata inesplosa. Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima.#iononmollo» ha scritto su Twitter.

Sulla stessa linea il commento del governatore veneto, Luca Zaia: «che si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale». E sulla rivendicazione dall’area anarchica ha aggiunto: «ci riporta a tristi epoche e ad allucinanti linguaggi che credevamo ormai dimenticati».
La Prefettura di Treviso ha disposto l'intensificazione delle misure di vigilanza nei confronti della sedi della Lega, con particolare riferimento a quella di Villorba.

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