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Attentato alla sede della Lega a Treviso, fatto esplodere un ordigno

Un ordigno è esploso la scorsa notte all’esterno della sede storica della Lega a Treviso, il K3, nella zona industriale di Villorba. Secondo le prime informazioni fornite dalla Questura la deflagrazione non avrebbe provocato danni alla struttura, nè vi sono persone coinvolte.

Sul posto stanno operando gli artificieri per verificare l'esatta natura di un secondo involucro, che potrebbe a sua
volta essere dotato di carica esplosiva.

Sul posto, con gli artificieri, si trovano gli agenti della polizia e i vigili del fuoco. Lo stabile che ospita la sede leghista non ha abitazioni nelle immediate vicinanze. L’ordigno, secondo fonti della Lega, era stato posizionato nei pressi della scala antincendio dell’edificio.

Un secondo ordigno trovato vicino alla sede della Lega a Treviso è stato fatto esplodere dagli artificieri della polizia. Secondo le prime informazioni, si sarebbe trattato di un oggetto dotato di una sorta di meccanismo d’innesco. Alle operazioni hanno assistito anche alcuni dirigenti veneti del Carroccio.

C'è una rivendicazione, firmata da una sedicente cellula anarchica «Haris Hatzimihelakis/Internazionale» per l’attentato alla sede della Lega a Treviso. Si tratta di un volantino pubblicato sul web che, con data 12 agosto 2018, rivendica di aver «attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso», e rimanda per questo gesto all’invito "lanciato dai compagni della cellula 'Santiago Maldonado', che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei
rappresentanti e complici del dominio».

C'è l’ipotesi che nascondessero un vero e proprio agguato per chi fosse giunto sul posto i due ordigni piazzati vicino alla sede della Lega a Treviso. Secondo fonti della Lega, avvalorate da chi sta indagando sul fatto, la prima 'bomba cartà trovato esplosa avrebbe dovuto richiamare l'attenzione, la seconda, una pentola a pressione riempita con chiodi e un innesco a tensione, avrebbe potuto esplodere nel momento in cui qualcuno avesse fatto scattare il filo di nylon
rasoterra cui l’ordigno era collegato.

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