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Rinviato di 24 ore il lancio della sonda Parker verso il Sole

Rinviato di 24 ore, a domenica 12 agosto, il lancio da Cape Canaveral della sonda Parker Solar Probe della Nasa diretta al Sole: programmato inizialmente alle 9:53 (ora italiana) di oggi, era già slittato alle ore 10:28 per un primo problema tecnico dovuto "ad un flusso anomalo di dati proveniente dal razzo vettore", come spiega all'ANSA l'astrofisico italiano Marco Velli del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che sta seguendo le fasi del lancio da Cape Canaveral in quanto responsabile scientifico di uno degli strumenti a bordo della sonda solare.

Grande quanto un'automobile e pesante poco più di 600 chili, la sonda Parker spiccherà il volo grazie ad uno dei razzi vettori più potenti al mondo, il Delta IV Heavy: per dirigersi verso il Sole, infatti, avrà bisogno di un'energia 55 volte superiore a quella necessaria per raggiungere Marte. Sfrecciando nello spazio lungo un'orbita fortemente ellittica, la sonda Parker raggiungerà una velocità di oltre 600.000 chilometri orari, conquistando il record del veicolo spaziale più veloce della storia.


Fonte: Nasa Goddard

La sonda completerà 24 orbite intorno al Sole fino a 'sfiorarlo' da una distanza mai raggiunta prima, pari a 6,3 milioni di chilometri. "La sonda sarà praticamente immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi", spiega Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e docente all'Università di Trieste.


Fonte: Credits: NASA/JPL/WISPR Team

"Per questo sarà protetta da uno scudo" spesso quasi 12 centimetri e realizzato con un materiale composito a base di carbonio. "Inoltre potrà contare su efficienti sistemi di raffreddamento che abbasseranno la temperatura interna per consentire il normale funzionamento degli strumenti di bordo".


Immagine animata dell’avvicinamento del Parker Solar Probe al Sole. Fonte: Nasa/Johns Hopkins Apl

Qualche pericolo in più potrebbe arrivare dall'enorme flusso di particelle energetiche emesse dal Sole. "La sonda - aggiunge l'esperto - è stata progettata nei minimi dettagli proprio perché il flusso di particelle potrebbe distruggere l'elettronica di bordo, ridurre l'efficienza dei pannelli solari e disorientare il satellite colpendo i suoi giroscopi".

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