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Vaccini, i presidi: "Senza certificati delle Asl non si potrà frequentare la scuola"

Vaccino - Ansa

A settembre, alla riapertura delle scuole, i genitori dei bambini che andranno ai nidi e alle materne dovranno presentare il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato dalla Asl, altrimenti i piccoli non potranno frequentare. È questa la dura presa di posizione annunciata dell'Associazione nazionale presidi (Anp): "Allo stato delle cose, se non verrà presentato all'inizio dell'anno scolastico il certificato di avvenuta vaccinazione della Asl, non potremo permettere la frequenza dei bimbi a scuola, a nidi e materne. Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo-Bussetti. Per ora, almeno fino all'inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest'ultima ad essere applicata".

Un annuncio, quello dei presidi, che arriva nello stesso giorno in cui anche il premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla questione affermando di aver vaccinato il proprio figlio e che questa è "la linea di governo". Ma l'annuncio dei presidi di fatto 'cancella' quanto previsto dalla circolare dello scorso luglio dei ministri Grillo e Bussetti, in base alla quale per la frequenza del prossimo anno scolastico sarebbe bastato presentare l'autocertificazione delle vaccinazioni obbligatorie.

Un quadro sempre più confuso per le famiglie, denunciano i presidi, anche considerando l'emendamento al decreto Milleproroghe, che fa slittare di un anno l'obbligo dei vaccini dando la possibilità a tutti i bambini di frequentare le scuole, ma che sarà discusso definitivamente solo a settembre a lezioni già iniziate. Ma alla scuole "servono norme chiare", da qui la presa di posizione dei presidi: "Non vogliamo alzare muri e cercheremo di evitare di arrivare a questo punto - affermano -. Diciamo solo che, fin quando non c'è il certificato della Asl, la frequenza non è possibile ma l'iscrizione rimane. La frequenza può avvenire dopo la consegna della documentazione a scuola".

Dall'Anp, che ieri ha incontrato il capo di gabinetto del ministero della Salute, viene ribadita inoltre una forte opposizione alla prospettata possibilità di classi "differenziali", composte dai soli bambini vaccinati in cui inserire i bambini immunodepressi.

Anche il premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla questione dell'obbligo vaccinale: "Mio figlio l'ho fatto vaccinare, l'ho accompagnato io personalmente. E questa è la linea del governo", ha affermato il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi, annunciando che "non verrà fuori al momento alcuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all'istruzione differenziando tra scuola dell'obbligo e scuola non dell'obbligo".

Facendo riferimento quindi all'autocertificazione prevista dalla circolare Grillo-Bussetti, Conte ha precisato che "l'autocertificazione non annulla l'obbligo, ma è solo un'agevolazione burocratica".

Intanto, una denuncia contro ignoti per omissione d'atti d'ufficio, istigazione alla disobbedienza e tentata epidemia è stata presentata da una coppia di genitori la cui figlia, vaccinata ma con un deficit immunitario, era stata costretta a restare a casa dalla materna per non subire il contagio di una malattia infettiva contratta da due compagni di classe non vaccinati. Un caso che potrebbe rappresentare un importante precedente: i bambini immunodepressi in Italia, ricordano i presidi, sono circa diecimila.

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