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Ilaria Capua, un'epidemia di fake news minaccia la ricerca

La ricerca scientifica è seriamente minacciata da un'epidemia di fake news, e per questo è quanto mai urgente che "si riprenda la sua autorevolezza" contro le minacce, sempre più serie, che portano con sé "l'ascesa dei populismi e l'alba dell'era della post-verità": è l'appello che la virologa Ilaria Capua lancia dal Journal of Virology. " un appello alla comunità scientifica internazionale", ha detto Capua all'ANSA, perché "il vento dell'anti-scienza sta soffiando sulle coste dell'Atlantico come su quelle del Pacifico", osserva la ricercatrice, che nel 2016 ha lasciato l'Italia e si è trasferita negli Stati Uniti, dove dirige il Centro di Eccellenza dell'Università della Florida dedicato all'approccio 'One Health', che unifica i temi della salute umana, animale e ambientale.

L'articolo le è stato sollecitato dai tanti ricercatori di tutto il mondo che nel febbraio 2018 a Baltimora avevano seguito il suo intervento al convegno internazionale sui rischi biologici. Organizzato come un classico articolo scientifico, con i paragrafi dedicati a materiali e metodi, risultati e discussioni, quello di Ilaria Capua è in realtà un invito al mondo della ricerca a serrare i ranghi contro una nuova epidemia.

"L'attacco all'autorevolezza della scienza - ha proseguito Capua - non è un problema soltanto italiano, e non è diverso da qualsiasi altra epidemia causata da virus o altri agenti patogeni". Oggi a veicolare fake news e atteggiamenti anti-scientisti ci pensano i social media, "che hanno stravolto determinati meccanismi, compreso quello che genera l'autorevolezza". Contro la scienza si diffondono "soluzioni super-semplificate di problemi complessi" e sui social "i sensazionalismi e le opinioni finiscono per contare più dei fatti".

Per Ilaria Capua "la combinazione di questi effetti è distruttiva, e dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione per tutti". Il caso delle vaccinazioni, con le conseguenze concrete che sta portando con sé, è soltanto l'esempio più recente, in buona compagnia di altre 'correnti' che fanno del web il loro terreno di dibattito, come terrapiattisti, creazionisti e fautori delle scie chimiche. Per questo, conclude, "come comunità scientifica dobbiamo essere vigili e preparati" ad affrontare un'era in cui "competenza e verità non hanno valore".

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