Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

'Nella selva oscura' di Aldo Martina

ROMA - I lupi della Majella, i cervi e gli stambecchi delle Dolomiti, le tartarughe marine di Linosa e i caprioli delle Crete Senesi. Sono gli animali selvatici di terra, di cielo e di mare, tra cui figurano anche i cinghiali della Tuscia e le colonie di storni di Roma, di cui si è occupato in diversi decenni Aldo Martina che ora racconta la sua esperienza di faunista nel libro 'Nella selva oscura. Racconti naturalistici vissuti sul campo' (euro 15,00), arrivato in libreria per Edizioni del Faro e disponibile anche nei bookstore online. A metà tra memoir, piccolo trattato di divulgazione ambientale e resoconto di un lungo viaggio professionale ed emotivo a tutela delle innumerevoli risorse faunistiche della nostra penisola, il libro ripercorre le esperienze dell'autore, alcune delle quali esilaranti, a partire da quelle giovanili di birdwatching dal balcone di casa. Nel libro anche la descrizione della celebre "foresta dei violini" di Panaveggio, in Val di Fiemme.
    Romano, ormai trentino d'azione, laureato in Scienze naturali all'Università di Roma 'La Sapienza', Martina ha lavorato per vari enti, sia pubblici che privati, in ambito faunistico e nella didattica ambientale. Da diversi anni vive nella Valle del Primiero, alle pendici delle celebri Pale di San Martino e anche nel poco tempo libero va per boschi con il suo inseparabile binocolo. Il naturalista "è un esploratore che osserva con la curiosità di un bambino, analizza con la mente dello scienziato e si emoziona con l'animo del poeta. Non si tratta semplicemente di una professione, è una predisposizione" dice Martina che 'Nella selva oscura' racconta tutto questo come una sorta di moderna favola, ma vera al 100%, per tutte le età.
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia