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Disoccupazione in aumento in Sicilia: 23,1% nel primo trimestre dell'anno

«Crescita assai moderata per l'economia siciliana nella prima parte di quest’anno anche per la debolezza dei consumi delle famiglie, frenati anche dalla poco favorevole dinamica dell’occupazione». Lo afferma l'economista Pietro Busetta, responsabile scientifico del Report Sicilia, commentando i dati del rapporto sulla situazione nell’Isola, realizzato dal Diste Consulting per Fondazione Curella.

«Nonostante la spesa sia contratta - prosegue - si è affiancata una positiva accelerazione degli investimenti in beni strumentali, sostenuti, tra l’altro, dagli incentivi fiscali dovuti alle leggi di bilancio dell’ultimo biennio».

Secondo il Report Sicilia, la spesa dei residenti quest’anno continuerà a risentire, oltre che della precarietà del mercato del lavoro, delle condizioni di disagio di larghi strati della popolazione: si stimano circa 1 milione e 700 mila siciliani in condizioni di povertà relativa, dei quali quasi 700 mila in povertà assoluta (100.000 in più dell’anno precedente), 1,3 milioni di famiglie che non possono far fronte a spese impreviste, 330 mila giovani (tra i 15 e i 29 anni d’età) che non studiano e non lavorano.

«In Emilia Romagna, una delle regioni più sviluppate del Paese - aggiunge Busetta - il tasso di disoccupazione del primo trimestre è pari al 6,5%, era al 7% dodici mesi prima, mentre il tasso di occupazione arriva al 68,4%. Un semplice calcolo dimostra che per pervenire a quei parametri ottimali gli occupati in Sicilia dovrebbero ammontare a non meno di 2 milioni 250 mila unità, per cui mancherebbero all’appello circa un milione di lavoratori».

Il tasso di disoccupazione si è aggirato nel primo trimestre 2018 intorno al 23,1% (1,1% in più dell’anno precedente), mentre il «tasso di mancata partecipazione», comprese le persone che non cercano "attivamente" lavoro, ha toccato il 41,6% (41,3% nel primo trimestre 2017).

Il modesto recupero dell’economia degli ultimi anni non arresta la disoccupazione che continua a rappresentare un problema sociale di massima importanza: colpite nel primo trimestre scorso più di 400 mila persone.

Inclusi anche coloro che «non cercano attivamente un’occupazione», ma sarebbero disponibili a lavorare qualora se ne presentasse l’occasione, il numero dei disoccupati «potenziali» sfiora il milione. Se s'includessero le persone che svolgono non volontariamente un’attività a tempo parziale il numero sarebbe ancora più inquietante.

Secondo il Report Sicilia, nel secondo semestre di quest’anno si prefigura una ulteriore, seppur lieve, accelerazione della domanda e della produzione. L’aumento del PIL è stimato pari allo 0,9%. Dall’analisi emerge il debole recupero dell’occupazione del 2017 (+1,1%) rallenterà allo 0,7%, con la creazione di appena 9.000 posti di lavoro, mentre il tasso di la disoccupazione si stabilizzerà al 21,3%.

Resteranno modesti i consumi, rianimati peraltro dai non residenti, grazie agli eventi collegati a Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Ancora in crescita gli investimenti di sostituzione di macchinari e attrezzature (+3,6% dal +3,1% del 2017); per quelli nelle costruzioni incremento del 2,1% (+0,6% nel 2017).

Si manterrà abbastanza depresso il segmento dei lavori pubblici a causa della vischiosità nell’utilizzo dei fondi europei e della farraginosità dei meccanismi di spesa. Aumenti sul versante della produzione: nell’industria + 2,2%, in lieve regresso rispetto alla dinamica del 2017 (+2,6%); per l’agricoltura, silvicoltura e pesca crescita del 3,2% che recupera una parte del calo precedente (-4,2%).

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