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Scoperte molecole che innescano il diabete tipo 1

 Ricercatori italiani hanno scoperto le molecole che innescano il diabete di tipo 1, malattia che porta alla distruzione delle cellule produttrici di insulina: si tratta di 'bandierine' molecolari che, 'sventolando' sulla superficie delle cellule beta del pancreas, attirano nell'organo le 'cellule killer' che causano la malattia.
    Resa nota sulla rivista Cell Metabolism, la scoperta potrebbe aprire nuove prospettive sia diagnostiche che terapeutiche, ad esempio con dei vaccini ad hoc, per la malattia, che può colpire sin dalla prima infanzia.
    Lo studio, guidato da Roberto Mallone in collaborazione con esperti del Cochin Institute di Parigi, e con il team di Francesco Dotta dell'Università di Siena, è stato condotto nel quadro del network internazionale INNODIA e nPOD, con la partecipazione del Center for Diabetes Research guidato da esperti della Free University of Brussels, di Piero Marchetti dell'Università di Pisa e del laboratorio di spettrometria di massa dell'ESPCI di Parigi.

    Il diabete di tipo 1 - o insulino-dipendente - è una malattia autoimmune in cui, cioè, il sistema immunitario del paziente va 'in tilt' e attacca la porzione di pancreas (le beta cellule che formano le isole di Langerhans) deputata a produrre insulina per la regolazione della glicemia. Le beta-cellule, quindi, sono il bersaglio dell'attacco sferzato impropriamente dal sistema immunitario del paziente. Dopo anni di studi su beta-cellule di pazienti e di persone sane, il gruppo di scienziati è riuscito ad isolare le 'bandierine molecolari' di riconoscimento che richiamano nell'organo i linfociti T causa della malattia; in pratica quelle molecole, prodotte dalle stesse beta cellule, ne causano la distruzione, in sostanza una sorta di "suicidio" cellulare. "Abbiamo scoperto - spiega all'ANSA Dotta, Professore di Endocrinologia dell'Università di Siena e membro della Società Italiana di Diabetologia - che le cellule pancreatiche beta favoriscono la propria autodistruzione proprio tramite l'esposizione di una quantità eccessiva di queste bandierine sulla propria superficie. Così facendo richiamano le 'cellule T autoreattive' in sede e attivano la propria autodistruzione.

    Abbiamo anche scoperto che a determinare l'eccesso di queste bandierine sulla membrana delle cellule pancreatiche è una condizione di stress cellulare, ad esempio un eccessivo stato infiammatorio che può essere provocato, ad esempio, da infezioni virali". La scoperta apre a nuove strade nell'individuazione di strategie terapeutiche completamente innovative. "L'idea - spiega Dotta - è fare una 'desensibilizzazione antigene-specifica', come si fa per curare le allergie, ovvero arrivare allo sviluppo di vaccini che istruiscono il sistema immunitario a tollerare le molecole bandierina esposte sul pancreas e quindi a non attaccare l'organo; siffatti vaccini potrebbero essere usati sia per la prevenzione, sia per il trattamento del diabete 1".
   

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