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Vaccini, lettera mamme bimbi trapiantati, 'tutelare i nostri figli'

"Siamo un gruppo di mamme accomunate dallo stesso destino: le patologie al fegato dei nostri bambini.
    Patologie che le persone sane non conoscono, malattie crudeli che hanno portato i nostri bimbi al trapianto e a essere immunosoppressi". Inizia così la lettera di un gruppo di madri di bambini che non possono essere vaccinati e che, per andare a scuola in sicurezza, necessitano che gli altri bambini vengano vaccinati e facciano così da scudo alle malattie infettive. "Non ci interessano le scelte politiche - scrivono - ma pretendiamo la tutela dei bambini e il rispetto della loro condizione".
    La lettera è pubblicata sul profilo Fb 'Io Vaccino': chiunque può sottoscriverla e sarà inviata a tutti i parlamentari "per evitare - si legge - che gli emendamenti proposti al Decreto Milleproroghe rendano inutile la legge attualmente in vigore sull'obbligo vaccinale". Dunque, "crediamo fermamente che i nostri bambini - sottolineano - abbiano il diritto di sentirsi sicuri e che questo diritto debba essere anche un impegno dello Stato e delle istituzioni".

"I nostri bimbi - scrivono le mamme - sono in una condizione in cui quelle che per tutti voi potrebbero essere 'semplici' malattie, per loro rappresentano il rischio di gravi complicazioni e conseguenze molto serie: una varicella o un morbillo, nei nostri bambini, avrebbero effetti devastanti sul fegato trapiantato. Le malattie virali sono molto pericolose per i nostri figli e rappresentano un rischio supplementare che abbiamo il diritto di non correre, perché può essere facilmente evitato". Riferendosi quindi alla "autocertificazione delle vaccinazioni e la cancellazione del termine del 10 luglio per presentare la documentazione a scuola recentemente introdotte dal governo", pongono un quesito: "Si vuole veramente giocare con la pelle dei nostri bambini? Noi non ci stiamo. I nostri bambini, tutti i bambini - si legge nella lettera - hanno diritto a una protezione che un'autocertificazione non offre, perché non esiste alcuna garanzia di controllo e a scuola si può entrare anche senza". Per questo, conclude il gruppo di mamme, "ci battiamo, per i nostri bambini e per tutti quelli che hanno diritto di vivere in un ambiente protetto, diritto che lo Stato ha il dovere di garantire. Crediamo fermamente che i nostri bambini abbiano il diritto di sentirsi sicuri e che questo diritto debba essere anche un impegno dello Stato e delle istituzioni".

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