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Programmare il tempo libero in vacanza? Non paga

Programmare nel dettaglio anche il tempo libero, come ad esempio quello delle vacanze estive? È una scelta che non paga, e non è consigliabile fare come con il lavoro. Pianificare troppo, soprattutto se non lo si fa con accortezza, può minare il divertimento. Lo rileva la ricerca di un team dell'Ohio State University's Fisher College of Business e della Rutgers Business School, pubblicato su Current Opinion in Psychology.

    Dalle ricercatrici Selin Malkoc e Gabriella Tonietto arrivano dunque tre suggerimenti chiave: il primo è sostanzialmente pianificare in maniera approssimativa. In uno studio pubblicato l'anno scorso, infatti, Malkoc e Tonietto hanno scoperto che programmare le attività del tempo libero le rende meno divertenti perché i rigidi tempi di inizio e fine interrompono la loro natura libera.

    "Nel momento in cui si mettono dei limiti su un'attività divertente, si sta 'rubando' un pò di divertimento", evidenzia Malkoc. L'esperta raccomanda che se si deve programmare il tempo libero, bisogna farlo solo per grandi linee. Un esempio? Dire "Lo farò dopo il lavoro" e non "Alle sei". Permettere un po' di manovra allevia il senso di 'restrizione' che si prova. Altro suggerimento è evitare di programmare qualcosa da fare subito dopo un'attività ricreativa, anche se si tratta di un altro evento piacevole. "Si finisce sempre a guardare l'orologio e si sente di avere meno tempo per godersi la prima delle due attività" secondo l'esperta. Poi concentrarsi sul momento. Anche quando non c'è la pressione del tempo, sapere che ci sono delle attività imminenti può ridurre il piacere di ciò che si sta facendo in quel momento. "La chiave per godersi le attività del tempo libero è vivere il momento il più possibile, essere spontanei e non vivere secondo il calendario", conclude Malkoc. 
   

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