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Teatro: il foyer del Massimo si rinnova con progetto Ied

CAGLIARI - Luogo di transito, meta di incontri all'insegna della cultura, arte, condivisione. Gli studenti dell'Istituto Europeo di Design di Cagliari ripensano al nuovo foyer del Teatro Massimo di Cagliari, rinnovato, moderno, dinamico. Non solo spazi dove fermarsi tra il prima e dopo e le pause degli spettacoli o bere un caffè ma ambienti da attraversare e vivere nella quotidianità. Con il teatro che si apre al quartiere e alla città. E da spazio chiuso assume i connotati di luogo pubblico, quasi una galleria coperta in un percorso che da via De Magistris raggiunge viale Trento e di volta in volta ospita mostre installazioni, progetti di video arte, reading.

È l'idea base del progetto frutto di un accordo di collaborazione fra Sardegna Teatro e IED, vicinissimi di casa.
Un esercizio didattico che risponde ad una reale esigenza di rinnovamento e valorizzazione degli spazi del Teatro di viale Trento. Protagonisti gli studenti del secondo anno del corso triennale di Interior Design guidati dagli architetti-docenti Giuseppe Vallifuoco e Paola Riviezzo in base ad un preciso brief di Massimo Mancini, direttore di Sardegna Teatro. Non ci saranno modifiche strutturali ma il foyer sulla base del progetto che Sardegna Teatro intende realizzare avrà un volto diverso, nuovi arredi, colori e disposizioni con una visione più funzionale alle esigenze di un teatro accogliente e moderno. E che sia, con gli attraversamenti del percorso principale, flessibile e parte del tessuto urbano. Con le scalinate che si trasformano in platee per micro proiezioni, dibattiti, incontri, pilastri rovesciati che diventano panchine, pareti che richiamano l' arte e la tradizione sarda riletta in chiave contemporanea, marchio di fabbrica dell'Istituto guidato da Monica Scanu.
Ancora tendaggi e velluti rossi in un gioco di specchi con gli elementi del teatro, un grande schermo sospeso in rame, materiale che fa da "filo conduttore" del percorso, richiamo alla maestria dei grandi artigiani di Isili. Poi ancora architetture di luci, vetrate, stalattiti di cristalli, tratti di pavimentazione con impresse le orme dei passanti che proseguono anche all'esterno.

 

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