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L'Onu spegne le polemiche, nessuna risoluzione o voto su grassi e sale. Salvo il Made in Italy

La riunione dell'Assemblea Generale dell'Onu del 27 settembre sulle malattie non trasmissibili si concluderà con una dichiarazione politica, da adottare per consenso, su cui sono in corso in questi giorni negoziati. Non e' prevista nessuna risoluzione e nessun voto. E' quanto si apprende da fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

Martedì 17 luglio era stata diffusa la notizia che Onu e Oms proseguivano nella loro battaglia contro gli alimenti ricchi di grassi saturi, sale, zuccheri e contro l'alcool ed il fumo, al fine di ridurne il consumo e prevenire le malattie non trasmissibili, da quelle cardiovascolari alle metaboliche e che era allo studio in sede Onu una moratoria - con una discussione avviata da una settimana con la propria agenzia per la Salute, l'Oms - che inducesse i Paesi membri a frenare il consumo, in particolare del sale, anche tramite l'utilizzo di etichette da applicare a questo prodotto.

Tutto nasce da un report del giugno scorso, 'Time To Deliver', in cui l'Oms presentava una serie di possibili raccomandazioni ai Paesi per ridurre l'impatto negativo di questi cibi e migliorare la regolamentazione, fra le quali però non veniva menzionata una maggiore tassazione, ad eccezione di quella sull'alcol e tabacchi, come invece era accaduto con una precedente proposta riguardo alle bibite dolci e gassate.

Il tema verrà affrontato il prossimo 27 settembre a New York, in occasione della terza riunione convocata per valutare i progressi compiuti nella lotta alle malattie non trasmissibili. Nel documento, in cui si faceva riferimento alla riduzione del sale anche tramite la fissazione di livelli nei prodotti alimentari e tramite campagne di informazione sui media, non erano esplicitamente menzionati alcuni prodotti del Made in Italy ma secondo Il Sole 24 ore, potrevanoo finire nel mirino dell'Oms anche eccellenze del paniere agroalimentare made in Italy come il Parmigiano, il prosciutto, l'olio extravergine.

Un'evenienza che ha suscitatp subito l'ira del ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio: se così fosse "siamo alla pazzia pura. Ritengono che facciano bene alla salute prodotti come la Coca Cola o altri perché light e poi ci condannano il Parmigiano o altri prodotti dell'enogastronomia italiana. Su questo faremo una battaglia molto dura" ha detto Centinaio in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.  

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