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Riciclaggio, Gianfranco Fini rinviato a giudizio

Gianfranco Fini

Rinviato a giudizio per riciclaggio l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. E’ quanto deciso dal gup di Roma che ha mandato a processo anche la compagna di Fini, Elisabetta Tulliani, il padre e il fratello di quest’ultima, Sergio e Giancarlo, e il «Re delle slot» Francesco Corallo.

Il processo è stato fissato per il 30 novembre davanti alla quarta sezione penale. Una indagine in cui un ruolo centrale ha avuto la opaca operazione di compravendita di un appartamento a Montecarlo, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale.

Rinviati a giudizio anche altri cinque indagati tra i quali il parlamentare di Forza Italia Amedeo Laboccetta.

«Sono pronto a chiarire davanti ai giudici e a dimostrare la mia assoluta estraneità dei fatti». Lo ha riferito Gianfranco Fini ai suoi difensori, Francesco Caroleo Grimaldi e Michele Sarno dopo la decisione del gup di Roma, che lo ha rinviato a giudizio per l’accusa di riciclaggio.

«Siamo convinti che riusciremo a dimostrare l’estraneità di Gianfranco Fini all’esito dell’istruttoria dibattimentale. Il rinvio a giudizio di tutti dimostra che la vicenda, così complessa e articolata, anche alla luce di quanto argomentato da noi difensori, sia meritevole di essere sottoposta al vaglio del tribunale». Lo ha detto l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, difensore di Gianfranco Fini, in merito alla decisione del Gup del tribunale di Roma, che ha rinviato a giudizio Fini e la sua compagna, Elisabetta Tulliani, con il fratello Giancarlo e il padre accusati di riciclaggio.

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