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Migranti, Conte e Salvini: redistribuzione in Ue o i 450 migranti non sbarcano

Il premier Giuseppe Conte sta  lavorando «per un accordo con gli altri paesi Ue per una  redistribuzione immediata dei 450. Se non ci sono risposte dai  partner e in queste condizioni ai 450 non sarà consentito di  sbarcare». Lo riferiscono fonti di governo, al termine di una  "lunga e cordiale» telefonata con Matteo Salvini. Le due ipotesi  alternative sono «contatti con la Libia per il loro eventuale  rientro sulle coste libiche da dove sono partiti o la permanenza  a bordo delle navi dove fare riconoscimenti ed esame richieste».

Salvini in mattinata aveva  informato della situazione dei migranti a bordo delle navi della Gdf e di Frontex ribadendo a Conte la sua linea: nessun porto italiano per i migranti.

"Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti e stimolare un intervento europeo", avrebbe sottolineato Salvini a Conte, insistendo sull'opportunità che alle due navi venga data indicazione di fare rotta verso Malta o la Libia. Dunque, avrebbe ribadito, non verrà dato accesso ai porti italiani.

Nella telefonata con il premier, secondo quanto si apprende, Salvini avrebbe ribadito la sua volontà di non cedere. "In Italia si arriva solo con mezzi legali" ha sottolineato al presidente del Consiglio, ripetendo che i migranti a bordo delle due navi della Gdf e di Frontex "si nutrono e si curano, mettendo in salvo donne e bambini" ma per loro non ci sarà "alcun porto" in Italia.

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