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Goletta Verde arriva in Sicilia, tappe a Giardini Naxos, Marzamemi e Pozzallo

Goletta Verde

La Sicilia sarà la settima regione toccata dal tour 2018 di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente in viaggio lungo le coste italiane per denunciare e contrastare i “pirati del mare” e per informare e sensibilizzare i cittadini sull'importanza di salvaguardare questo prezioso ecosistema e le sue bellezze. L’imbarcazione ambientalista farà tappa sabato 14 e domenica 15 luglio a Giardini Naxos, lunedì 16 a Marzamemi, martedì 17 e mercoledì 18 luglio a Pozzallo.

Ma già domani, venerdì 13 luglio, nell’attesa che l’imbarcazione ambientalista arrivi in Sicilia, presso la Lega Navale di Messina (via Consolare Pompea n.244), è in programma il primo appuntamento con “L’aggressione alle spiagge siciliane”, una conferenza stampa sul tema dell’erosione costiera dove interverranno Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, Salvatore Granata, Legambiente Nebrodi, e il prof. Giovanni Randazzo, docente di Dinamica dei litorali dell’Università degli Studi di Messina.

Un viaggio, quello di Goletta Verde, che si concluderà il 12 agosto a Trieste, dopo 22 tappe, e che quest’anno avrà tra le priorità anche quella di affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza e integrazione, affinché recuperi il suo ruolo di cerniera tra culture e mondi che cooperano.
Un tour – realizzato anche grazie al sostegno di CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio (La Nuova Ecologia e rinnovabili.it sono invece media partner) – che anche quest'anno ha l'obiettivo di denunciare le minacce ai mari e alle coste italiane, purtroppo da tempo ben noti, a partire dalla maladepurazione che in Italia continua ad essere un’emergenza irrisolta.

L’assalto al nostro mare e alle nostre coste, infatti, non accenna a fermarsi, come confermano anche i dati del nuovo dossier Mare Monstrum 2018 di Legambiente sul mare illegale basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto. Anche quest’anno la Sicilia resta sul podio piazzandosi al terzo posto con 2.038 infrazioni accertate, una per ogni chilometro di costa, pari al 12% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 2.633 e i sequestri 436. Il settore di illegalità più significativo, che fa segnare un incremento del 22,2% delle infrazioni rispetto all’anno scorso, determinando un aumento del livello di inquinamento nel Mar Mediterraneo, è quello legato alla “mala depurazione”: depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti rappresentano un problema che riguarda molti nostri territori. In Sicilia i reati contestati dalle forze dell’ordine nel 2017 sono stati 489, mentre le persone denunciate e arrestate 1.096, e 229 i sequestri.

C’è poi una pratica molto diffusa e che produce effetti nefasti, non solo sull’ecosistema e la biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull’economia del Paese ed è la pesca di frodo: la Sicilia si conferma anche quest’anno la regione con il maggior numero di infrazioni svettando in testa alla classifica, con il 22,8% del totale nazionale. Quasi due reati al giorno, per un totale di 1.074, ben 1.045 persone denunciate e arrestate e 88 sequestri. Ad assediare le coste del nostro Paese c’è poi anche il cemento: si tratta in larga parte dell’eredità dei decenni passati, quelli connotati dalla massiccia edilizia “spontanea” e illegale di cui sono testimoni lunghi tratti dei litorali italiani e che trovano la massima espressione in Campania e in Sicilia, regioni da cui provengono le maggiori spinte “condoniste” della politica locale. È il “vecchio abusivismo”, quello che non viene demolito e che, in certi casi, si ipotizza addirittura di salvare dalle ruspe, come a Pizzo Sella a Palermo. La Sicilia nel settore del cemento illegale conta 204 infrazioni accertate, 245 persone denunciate e arrestate e 71 sequestri.

Esiste infine un altro, non trascurabile, nemico del mare. Ci sono i diportisti incapaci e ci sono i pirati del mare, che viaggiano sui propri natanti sprezzanti delle regole e della vita delle persone che incrociano lungo la loro rotta. Motoscafi e moto scooter sono i principali imputati: solcano le onde introducendosi in aree off limits di delicati ecosistemi, come quelli delle aree marine protette, oppure navigano troppo vicino alla costa, mettendo in serio pericolo la vita di inconsapevoli bagnanti. In questa classifica la Sicilia conta 271 infrazioni accertate, 247 persone denunciate o arrestate e 48 sequestri.

Durante le tappe Goletta Verde incrocerà le altre iniziative estive promosse da Legambiente in Sicilia come Clean Sea Life, la campagna di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti marini che unirà subacquei, pescatori, diportisti, bagnini, bagnanti, ragazzi e tutti i cittadini nella difesa del mare attraverso la prevenzione e la pulizia di coste e fondali, e “Usa e getta? No Grazie”, la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione di Legambiente contro l’uso di materiali monouso in plastica come piatti, stoviglie, bottiglie e bicchieri.

Come sempre, infine, con il servizio Sos Goletta, Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cui chiede di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti.

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